In fiera gli scatti di Maurizio Belometti

Le immagini de L’Aquila, città in cui i «grandi della Terra» si sono dati appuntamento per il G8 dello scorso luglio, hanno fatto il giro del mondo e ora sarà possibile ammirare alcuni degli scatti più interessanti proprio alla Fiera Campionaria. Nella galleria centrale, infatti, del Polo Fieristico per tutta la durata della manifestazione saranno esposte una quarantina circa di stampe che immortalano i capi di stato e i primi ministri di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti, oltre ai rappresentanti del cosiddetto gruppo dei Cinque (G5), composto da Brasile, Repubblica Popolare Cinese, India, Messico e Sud Africa, e ad altri paesi ospiti, come ad esempio la Spagna e l’Egitto. Strette di mano, pacche sulle spalle, grandi sorrisi, ma anche stupore dipinto sui volti di leader come Barack Obama e Angela Merkel nell’osservare da vicino la distruzione prodotta dal terremoto che ha colpito L’Aquila nell’aprile di quest’anno.

La mostra si intitola «I potenti nei paesi del terremoto» e porta la firma di Maurizio Belometti, fotografo professionista bergamasco che è partito alla volta del capoluogo abruzzese una settimana prima che avesse inizio il vertice, per visitare e immortalare i luoghi colpiti dal terremoto. «Ho avuto la fortuna di essere accreditato ai principali eventi che hanno scandito il G8 – racconta Belometti – fra cui la visita di Obama al centro de L’Aquila». Una delle stampe vede protagonisti proprio il presidente Usa e il premier Silvio Berlusconi ripresi di spalle mentre guardano il Palazzo di Giustizia della città circondato da un cumulo di macerie e anch’esso gravemente danneggiato.

Fra le tante fotografie scattate, Belometti ha deciso di esporre anche quella in cui Obama e il colonnello libico Muammar Gheddafi si stringono la mano. Immagini che fanno parte della cronaca recente, ma che sono destinate ad entrare nella storia anche per la particolare cornice in cui si è svolto il G8, dove, oltre ai problemi dell’economia globale, si è discusso di politiche per lo sviluppo dei Paesi poveri e dell’impatto della crisi sull’Africa.

«Ogni evento era seguito da 15 fotografi accreditati e 15 operatori video, ed essere fianco a fianco dei fotografi delle grandi agenzie internazionali è stato davvero incredibile», sottolinea Belometti, che ha ereditato la passione per la fotografia dal padre Ulisse. Oltre a seguire il G8, Belometti si è recato a Onna e Paganica, immortalando i danni recati dal terremoto con la sua macchina fotografica, alla ricerca di quei dettagli e particolari che sanno rendere una foto unica.

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