A Bottanuco tutto in una notte
Torna il Rock Island Festival

Sabato 17 giugno sul palco si alterneranno cantautori e band che rappresentano una parte importante dell’attuale scena musicale di Bergamo e dintorni.

È stato uno dei festival più importanti della provincia di Bergamo e della Lombardia. Ora torna, per una sola notte, sabato 17 giugno a Bottanuco, all’interno del programma della Notte Bianca. È Rock Island Festival – Tutto in una notte, un concerto ad ingresso gratuito organizzato dal gruppo storico di Rock Island con la collaborazione del Comune di Bottanuco per «un amico, un fratello, da ricordare». Si comincia alle 18.30 con«Poesie per Ramon», «il modo migliore – spiegano gli organizzatori – per ricordare un amico che c’è ancora e che vogliamo ricordare con il sorriso grazie alla sua innata arte». Di seguito 9 concerti di altrettanti artisti fra cantautori e band che rappresentano una parte importante dell’attuale scena musicale di Bergamo e dintorni. MOOSTROO, Trevisan, I Pesci Solubili, Ilaria Pastore, Pugni nei Reni, Denis Guerini, Norberto Vergani, Luca Barachetti & Matteo Fiorini e Il Vuoto Elettrico si alterneranno sul palco in una serata che si annuncia già da ora irripetibile.

Dei MOOSTROO negli ultimi mesi si è parlato molto, dentro e fuori la provincia bergamasca. Il loro cantautorato post-punk intimista e nomade, che tratta con spirito beffardo temi molto seri ha partorito lo scorso novembre «Musica per adulti», disco che pone al centro la tematica amorosa vista, con tutta la carnalità del caso, come mezzo di dannazione e salvezza.

Su traiettorie acustiche si muove invece Trevisan, che dopo vent’anni passati sui palchi d’Italia tra punk, alt-rock e folk, ha deciso nel 2011 di mettersi in gioco da solo e di pubblicare l’anno scorso il disco «Questa sera non esco», una manciata di canzoni folk quotidiane, schiette e fortemente malinconiche che in pochi accordi e poche parole sanno intensamente trafiggere chi ascolta.

Molto attivi sul territorio, I Pesci Solubili hanno le carte in regola per fare il grande salto. Con i loro live potenti, a base di atmosfere sognanti e psichedeliche interrotte da momenti rabbiosi e violenti, sono un piccolo grande culto destinato a crescere. A testimoniarlo anche i due ep pubblicati: «Test d’ingresso per l’oceano» e «Tacet».

Ilaria Pastore è milanese di nascita ma bergamasca d’adozione ed è soprattutto una cantastorie nel significato più poetico e visionario del termine. Il suo è un repertorio molto personale che racconta di personaggi inventati e di esperienze vissute, dando spazio ad una forma-canzone ricca di dettagli nel linguaggio e nelle sonorità e costruendo, spontaneamente, una musica intensamente emotiva.

Si definiscono come un progetto «sperimentalmente folk-blues» i Pugni Nei Reni e tale definizione è quantomai azzeccata. I due affiancano ai riff blues più sporchi e roots, loop station, beatbox, slap guitar e testi nonsense, gramlot e dal forte sarcasmo. Nascono come band di musica da strada e anche se provano ad allontanarsi, dicono loro «alla strada prima o poi ci torneranno».

I più attenti si ricorderanno di Denis Guerini come componente dei Karnea. Ma dopo quell’esperienza l’artista di Crema, nato musicalmente come batterista, ha pubblicato quattro dischi (fra cui l’ultimo «Dissolvenze») e lavorato in ambito teatrale. E proprio di stampo musica-teatrale è il suo percorso, dedicato alla ricerca sonora e ad un’identità da cantautore-cantastorie-indagatore.

“Winter Tales» è il primo ep pubblicato nel 2016 di Norberto Vergani, pianista, polistrumentista e compositore che crea atmosfere spaziali e suggestive non tralasciando un certo amore per l’elettronica. Nella sua musica le melodie si intrecciano con le emozioni, generando spazi di forte evocazione immaginifica e sonora, sulla scia dei migliori autori di musica strumentale.

Qualcuno si ricorderà di Luca Barachetti come voce e parole dei Bancale e attuale metà del duo Barachetti / Ruggeri. A Bottanuco sarà accompagnato per la prima volta dal vivo dal chitarrista, violoncellista e sperimentatore Matteo Fiorini in un set di canzoni inedite e qualche recupero dal passato. Un live pensato appositamente per questa occasione.

Il menù de Il Vuoto Elettrico prevede post-hardcore e post-punk, parole taglienti come lame e un approccio sul palco molto simile ad un agguato sonoro. Caratteristiche che si ritrovano nei due dischi pubblicati sino ad oggi dalla formazione bergamasco-bresciana, l’ultimo dei quali, «TRAUM», è stato prodotto da Xabier Iriondo degli Afterhours.

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