Alessio Boni porta l’Italia a Cannes

C’è un bergamasco a rappresentare l’Italia a Cannes. È Alessio Boni, attor giovane del cinema italiano, già qualcosa più di una promessa. Ha contribuito in maniera determinante al successo de La meglio gioventù, e adesso è pronto per appuntamenti importanti. Il primo è qui, adesso, al Festival, dove accompagna il nuovo film di Marco Tullio Giordana che sarà proiettato domenica 15 maggio (Quando sei nato non puoi più nasconderti), nel quale interpreta il ruolo di protagonista. Alessio ha lasciato Villongo quando non aveva ancora vent’anni, destinazione Roma, Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico.Ha sudato per imparare il mestiere d’attore, e ora i risultati lo premiano. Alessio, questo non è il suo debutto a Cannes. Era già venuto con La meglio gioventù. Il nuovo film è ambientato a Brescia, i protagonisti sono una famiglia bresciana. Villongo è al confine con Brescia. Per Boni è stato un po’ un ritorno a casa? «Sì, e poi va detto che Bergamo e Brescia, al cinema, sono invisibili. Di solito l’Italia del cinema è sempre la stessa, la Sicilia della mafia, la napoletanità, la comicità toscana, Roma. Ma le nostre zone, penso soprattutto alle nostre valli, la Val Brembana per esempio, non vengono mai toccate dal grande schermo. Sono convinto che sentire le nostre cadenze dialettali contribuirà a migliorare la conoscenza di Bergamo e Brescia nel grande pubblico. Sono realtà sconosciute ai più, e non lo meritano».

C’è il rischio che questo aspetto finisca per nascondere altri tratti del nostro carattere. «Questo film serve proprio per dimostrare quanti siano errati tanti stereotipi. Dietro la grettezza, la simpatica grettezza del mio personaggio (un giovane che si è fatto da solo, proprietario di un’aziendina che utilizza come operai molti immigrati, macchina costosa, villa bellissima, ndr.), c’è tutta la diffidenza della nostra gente nei riguardi degli altri. Ma scava scava, in fondo si arriva al cuore».

(14/05/2005)

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