Alla Greppi concerti d'autunno
fra grandi ritorni e novità

Sulle note della giovanissima Beatrice Magnani, l’associazione Sala Greppi ha deciso quest’anno di pubblicizzare la nuova stagione dei Concerti d’Autunno l’assemblea annuale dei soci. Una scelta inedita, in sintonia con le caratteristiche dell’edizione XXVIII del Festival internaizonale: nuovi elementi e motivi di continuità rispetto al passato. Nella splendida Sala dell’oratorio dell’Immacolata il presidente EttoreTacchini ha ringraziato sostenitori e associati quali elementi indispensabili di una manifestazione che ha raggiunto livelli pressochè unici, per qualità e seguito, in Italia. Poi Stefano Lania ha passato in rassegna le caratteristiche dei tredici concerti predisposti quest’anno, distribuiti tra il 23 settembre e il 10 dicembre. Più che nella gestione di Pierangelo Ravasio, Lania ha messo in luce trame musicali, fili legati a tematiche e scelte di autori ed opere.

Un po’ meno pronunciato, almeno sulla carta, è l’aspetto che quello che negli ultimi anni Ravasio aveva messo in campo con tutto l’acume e il fiuto da segugio che lo ha sempre accompagnato: la selezione di nomi «nuovi» per l’Italia e per Bergamo, oppure giovani talenti dalle prospettive facilmente e felicemente pronosticabili. Questo è successo anche perchè i «ritorni» sono in gran parte calibri da novanta: Mario Brunello «in primis», una delle bandiere della Greppi, che quest’annno (il 3 dicembre) è chiamato a tener «tenzone» tra «Messer violoncello e madama viola da gamba» con Paolo Pandolfo: due strumenti e due strumentisti che il pubblico ha già conosciuto e che si ritroveranno nel dar vita a ragioni e dialettiche storico-artistiche.

Un ritorno del tutto particolare è quello di Andrea Lucchesini (12 novembre), uno dei maggiori pianisti internazionali del nostro paese che si presenterà nell’inedita veste di concertista-conferenziere: invece di parlar di sè solo con il pianoforte, è chiamato a farlo anche con le parole. Titolo della serata, a suo modo eloquente: «...tasti tasti tasti...». Sono ritorni di classe anche quelo (10 dicembre) del Trio di Parma, in compagnia del clarinettista Alessandro Carbonare. E un concerto che sposta almeno in parte l’attenzione dagli interpreti anche al programma, con la proposta di un doppio Messiaen in mezzo al Trio op.11 di Beethoven, con clarinetto, violoncello e piano. Tra i ritorni c’è anche quello del violoncellista coreano Wen-Sinn Yang, in coppia col pianista veronese Edoardo Strabbioli (8 dicembre) e il programma rende omaggio a Mendelssohn, in mezzo a Chopin. Un’altro grande ritorno, dopo l’eccezionale serata dello scorso anno è quello del Quartetto Vertavo (23 settembre), dal profondo della Norvegia: oltre al dittico Webern-Haydn, c’è anche il suadente Quartetto di Debussy, nuovo nelle programmazioni della Greppi. E invece nuova la Bozen Baroque Orchestra di Claudio Astronio (1 ottobre) con una serata monografica dedicata ai «Concerti a cinque» di Tomaso Albinoni, raffinato culture del barocco veneziano. All’arco del violino arrivano due nuovi volti, entrambi dalla Germania: la violinista tedesca Sabrina-Vivian Hopcker (29 ottobre) tra Schumann e Prokofiev, già ammirata di recente al Quartetto, e Veronika Eberle (19 novembre) ventiduenne, considerata tra i migliori talenti tedeschi. Tra i pianisti, se per Filippo Gamba, «filosofo veronese» (15 ottobre) si tratta di un gratito ritorno, è un nuovo volto il francese Marc-André Hamelin (17 novembre), che oltre a Liszt (Venezia e Napoli) tocca i vertici del virtuosismo tardoromantico con Alkan e la sua «Sinfonia per pianoforte solo». Due ritorni a tretto giro, sono quelli del Trio Voces Intimae (22 ottobre) e del pianista russo Kirill Gerstein (5 novembre). Il trio presenterà la vesione origionale della Sonata per arpeggione e pianoforte (cioè con l’arpeggione e non il violoncello) di Schubert, in una serata interamente dediata alla superba produzione cameristica del maetsro viennese. Il secondo proporrà una serata divista tra Bach e Busoni, con l’aggiunta della «Toccata» op. 7 di Schumann e la ponderosa «Sonata in si minore» di Liszt. L’associazione ha pressochè pronto il sito internet, mentre è già attiva una mail per inviare i propri dati ed essere informati tempestivamente: [email protected].

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