Antologica di Luigi Veronesi allo Studio F 22 di Palazzolo
Da allora prende «il via» la sua concettualità pittorica orientata principalmente alle iniziative dei giovani artisti lombardi avviati nel campo della pittura non figurativa. Attraverso varie esperienze, che lo portarono alla ribalta di una fama nazionale e internazionale (Luigi Veronesi nasce a Milano nel 1908 dove muore nel 1998), giunse ad una sua personale espressione figurativa nell’ambito della pittura astratta e informale. Un esempio è in questa sua mostra che rievoca il ricordo di un maestro dell’arte visiva moderna e di cui non si spegnerà certo facilmente il ricordo. In queste sue opere è il concetto di una universalità oggettuale che non conosce limiti, che si apre allo spazio e nello spazio attraverso forme geometriche che si rincorrono le une le altre, si intersecano fra di loro e che si proiettano nel tempo, quindi nel futuro.
È questa la «sintesi» di tutto quanto nella vita dell’uomo e delle cose va di continuo evolvendosi senza limiti di tempo e che prospettano l’avvicendarsi del tempo. Molto significative ed esplicative le sue affermazioni: «Dipingo seguendo un mio naturale bisogno di invenzione ritmica e cromatica, che corrisponde e si adegua ai miei sentimenti; cerco quindi di non limitare in alcun modo la libertà della mia immaginazione (ed osservando la vita in tutte le sue forme, nella natura, nella scienza, nella società umana credo, anzi, di alimentare la mia fantasia), per giungere nelle mie opere alla più intensa espressione».
Informazioni utili
Durata della mostra: sino alla fine di novembre.
Studio F. 22 Modern Art Gallery-Palazzolo; e-mail: [email protected] (19/10/2004)
Lino Lazzari
fa.tinaglia
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