Arriva Arlecchino al teatro Donizetti

Arriva Arlecchino al teatro Donizetti. Dal 2 all’11 febbraio Il Piccolo Teatro di Milano porterà in scena al teatro Donizetti Arlecchino, servitore di due padroni di Carlo Goldoni per la storica regia di Giorgio Strehler messa in scena da Ferruccio Soleri che dal 1963 indossa la maschera del protagonista.

Le scene sono di Ezio Frigerio, i costumi di Franca Squarciapino, le luci di Gerardo Modica, le musiche di Fiorenzo Carpi, i movimenti mimici di Marine Flach. Sul palcoscenico, nel ruolo di Arlecchino, Ferruccio Soleri (che sarà sostituito da Enrico Bonavera nelle repliche del 3 e del 6 febbraio). Accanto a lui Giorgio Bongiovanni, Paolo Calabresi, Francesco Cordella, Luca Criscuoli, Alessandra Gigli, Stefano Guizzi, Tommaso Minniti, Sergio Leone, Stefano Onori, Annamaria Rossano, Giorgia Senesi, Sara Zoia, Gianni Bobbio, Franco Emaldi, Paolo Mattei. 

Gli spettacoli avranno inizio alle 20.30; la domenica alle 15.30. I biglietti sono in prevendita alla biglietteria del teatro Donizetti aperta dal lunedì al sabato dalle 13 alle 20.30. Costo del biglietto:da 28 euro (più prevendita 10%) per platea e palchi a 12 euro (più prevendita 10%) per seconda galleria.

La storia è ambientata nella casa di Pantalone, a Venezia, dove Clarice figlia del padrone di casa, si fidanza con Silvio, dopo che la notizia della morte di Federigo Rasponi, un ricco uomo d’affari torinese a cui il padre l’aveva promessa in sposa – pur senza averlo mai visto – l’ha sciolta da ogni impegno. Ma l’arrivo improvviso del redivivo Rasponi getterà lo scompiglio.  
«Arlecchino – scriveva Strehler – è sempre rinato dalle sue ceneri, mai identico, sempre in movimento, sempre alla ricerca di un “modo” di rappresentarsi che non fosse la copia esatta del vecchio, ma la traccia del nuovo, su ciò che di valido c’era stato».

E forse la principale ragione del successo planetario di questo spettacolo è stata proprio la capacità del regista di trovare interpreti giusti, di cogliere lo spirito del tempo, proponendo ed esplicitando in questo spettacolo la sua caratteristica di opera aperta, di lavoro in divenire, considerando Goldoni un autore strategico nella produzione del Piccolo Teatro. È da Strehler, del resto, dalla sua forza creatrice che è nata la fortuna di Arlecchino, racchiusa nella magica sintesi di sorriso e di gioco, di provocazione e di ricerca, nella proposta di una teatralità artigianale, ma estremamente rigorosa, che ha saputo diventare paradigma di un modo di fare teatro. Il pubblico, tutti i pubblici del mondo lo hanno compreso e hanno sempre accolto con gioia lo spettacolo. Così di paese in paese, di continente in continente, l’eterno e sempre giovane Arlecchino, da ormai cinquantotto anni, viaggia senza sosta.(30/01/2007)

© RIPRODUZIONE RISERVATA