Arte a Bergamo, 1960-1969

Nella sala delle Capriate del Palazzo della Ragione in piazza Vecchia, dal 30 novembre al 2 marzo sarà presentata la mostra «Arte a Bergamo, 1960-1969»

La mostra, organizzata in collaborazione con il Comune di Bergamo, Assessorato alla Cultura, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, l’Associazione onlus e il patrocinio della Regione Lombardia e della Provincia di Bergamo, si pone l’obiettivo di esaminare a trecentosessanta gradi diversi ambiti espressivi: la pittura, la scultura, l’architettura, il design, la moda, la fotografia, la cinematografia, l’editoria d’arte, la medaglistica, la musica secondo una visione complessiva che non può non prescindere dalle contaminazioni che anche oggi, in modo sempre più evidente, si manifestano nella cultura artistica della contemporaneità.L’evento presenta artisti e testimoni, alcuni dei quali raggiunsero notorietà nazionale ed internazionale: tra loro Pio Manzù, figlio di Giacomo, che entrò nella storia del design italiano collaborando tra gli altri con Achille Castiglioni; Bruno Bozzetto, precoce autore di cinema d’animazione che in quegli anni diede vita al famoso Signor Rossi ed altri protagonisti degli anni Sessanta non necessariamente legati all’arte come Felice Gimondi.

La prima rassegna, presentata lo scorso anno, ha preso in esame gli anni 1945-1959, questa seconda mostra prende in considerazione il periodo tra il 1960 e il 1969.

Si tratta di un decennio caratterizzato da trasformazioni tanto rapide quanto radicali, da grandi sconvolgimenti nel campo dei comportamenti, dei consumi, della mentalità, dei rapporti sociali, in un quadro nazionale connotato da un’ascesa economica senza precedenti, alla quale ha contribuito significativamente anche la realtà bergamasca.

Le arti visive svolgono in tutto ciò un ruolo importante in particolare sotto il profilo della riconoscibilità di un made in Italy originale, qualificato da una forte componente creativa, largamente apprezzato anche oltre i confini nazionali.

Nutrita dalle esperienze più avanzate offerte da Milano, capitale negli anni Cinquanta e per buona parte degli anni Sessanta della cultura artistica nazionale con importanti aperture internazionali, Bergamo elabora un proprio percorso di crescita nella modernità. La città sa esprimere una nuova generazione di artisti capaci e fortemente sollecitati dal nuovo: dall’informale, alle esperienze della pop art, dell’arte cinetico-percettiva, dell’optical art, dell’arte performativa.

Proprio in quegli anni il bergamasco Angelo Roncalli, salito al soglio pontificio con il nome di Giovanni XXIII, segna la storia della chiesa con il Concilio Vaticano II e con l’enciclica «Pacem in Terris». L’intesa tra il papa e lo scultore Giacomo Manzù, nella condivisione delle origini bergamasche, sta alla base di uno dei capolavori dell’arte del ’900: la "Porta della morte" per la Basilica di S. Pietro.

Dal 23 gennaio al 2 febbraio resteranno esposti in vetrina modelli originali di Ken Scott per Imec ambientati tra mobili e complementi d’arredo tipici del periodo.

Orari

dal martedì al venerdì 10.00-13.00/16.00-19.00

sabato, domenica e festivi 10.00-19.00

chiuso lunedì, 24-25 e 31 dicembre

CALENDARIO VISITE GUIDATE GRATUITE

La prenotazione è obbligatoria, è necessario telefonare al n. 035/399.503 (sede della mostra).

· Domenica 26 gennaio 2003 ore 10.30

· Domenica 9 febbraio 2003 ore 10.30

· Domenica 23 febbraio 2003 ore 10.30

· Domenica 2 marzo 2003 ore 10.30

L’ingresso alla mostra è libero

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