Caffè Pedrocchi, gioiello di Padova
Chi lo inventò? Francesco da Rovetta

Il Caffè Pedrocchi nel centro storico della città veneta venne avviato nel 1772 da Francesco Pedrocchi. Da Rovetta. Tutta la storia su L’Eco di Bergamo in edicola il 9 marzo.

Francesco aveva tredici anni quando lasciò l’altopiano di Clusone per dirigersi con la famiglia a Venezia. Il destino di tanti valligiani, la storia tante volte raccontata dagli Zanni, e rappresentata pure da Arlecchino. Bergamaschi lavoratori, mercanti, in giro per il mondo, con Venezia come punto di riferimento. Francesco Pedrocchi a un certo punto andò a Padova, lavorò per il caffettiere Pietro Zigno. Quindi si mise in proprio e nel 1772 aprì il suo caffè.

Il figlio di Francesco, Antonio, ereditò e potenziò l’attività. Il caffè ebbe grande successo, veniva frequentato anche da patrioti, intellettuali, scienziati anche per via della vicinanza con la famosa università. Anche il Pedrocchi ha conosciuto momenti difficili, come tanti locali storici. Negli anni Ottanta del secolo scorso addirittura chiuse. Nel 1994 iniziarono i restauri che dovettero fare i conti anche con un precedente intervento, non proprio azzeccato, degli anni Cinquanta. Il caffè tornò alla sua bellezza e fu restituito alla città nel 1998.

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