Cultura e Spettacoli
Lunedì 01 Settembre 2003
Cinema in lutto, è morto Charles Bronson
Cinema in lutto, è morto Charles Bronson L’attore Charles Bronson, malato di Alzheimer da tempo, è morto per le complicazioni di una polmonite al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles.
Nato nel 1920, prima di sbarcare a Hollywood, aveva fatto il minatore in Pennsylvania. L’attore americano era molto noto al pubblico italiano per le sue interpretazioni nei film western, come in «C’era una volta il West» di Sergio Leone nel 1968, «I magnifici sette» (1960), ma soprattutto per il suo ruolo nel «Il giustiziere della notte» (1974) e «Professione giustiziere»(1984).In questi film Bronson è un uomo all’origine mite e rispettoso della legge, che però dà fuori da matto di fronte ai crimini (impuniti) di teppisti e malviventi, che nel primo «Giustiziere» gli ammazzano addirittura la moglie e gli seviziano la figlia. La popolazione è con lui. Nei film. In realtà non pochi spettatori e critici l’avversano per questa filosofia del «fai da te» con la pistola e l’accusano di razzismo. Ma lui è solo l’interprete, non è né lo sceneggiatore né il regista.
E poi Bronson – nato Buchinsky nel ’21 da una famiglia emigrata dalla Lituania – non è stato solo questo. La sua faccia scarruffata e di cartapecora si adattava a tutti i ruoli, specie quelli pittoreschi. Poteva essere killer o poliziotto (individualista), cow-boy o pellerossa, boxeur o marine. E’ ancora un regolatore di conti in «L’uomo venuto dalla pioggia» del francese René Clement (1970), simpatico furfante al seguito di un samurai in «Sole rosso» di Terence Young, boxeur ambulante in «L’eroe della strada» di Walter Hill (1975), cacciatore braccato in Canada dalle Giubbe Rosse in «Caccia selvaggia» di Peter Hunt (1981), poliziotto perseguitato in «Dieci minuti a mezzanotte» e in «La legge di Murphy» di J.Lee Thompson (1983 e 1986).
Charles Bronson è stato tutto questo, e altro ancora, senza essere un divo, ma sicuramente un’icona inconfondibile degli anni Sessanta e Settanta, anni di duri e di perdenti, di un cinema per molti aspetti leggendario.
(01/09/2003)
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