Dopo il Film Meeting, a ottobre torna Tarkovskij

Dopo il Film Meeting, a ottobre torna TarkovskijDopo il grande successo al Film Meeting, i sei film restaurati apriranno la stagione del Lab 80

La notizia farà piacere a chi, durante la settimana di Bergamo Film Meeting, si è messo diligentemente in coda ma non è poi riuscito ad entrare in sala; ma fa piacere anche agli organizzatori: «Durante il Festival non siamo riusciti a trovare soluzioni alternative ma ci dispiaceva aver scontentato tanta gente».

Insomma, i sei film di Andrej Tarkovskij torneranno in sala e verranno riproiettati per il pubblico bergamasco che ha dimostrato di averli apprezzati al di là di ogni previsione.

La cattiva notizia è che bisognerà aspettare qualche mese. Il «pacchetto Tarkovskij», infatti, dopo la proiezione da parte di Bergamo Film Meeting, sta circolando per tutta Italia distribuito nel circuito non commerciale (Cineforum, cineclub, comuni, enti, università, ecc.), che l’avevano prenotata già da parecchio tempo e a cui, quindi, hanno dato la precedenza. A Bergamo allora, la rassegna Tarkovskij potrà tornare non prima del prossimo mese di ottobre dove costituirà, presumibilmente, il pezzo forte dell’apertura della nuova stagione del cineforum Lab 80. Vale la pena, comunque, di aspettare un po’ per vedere (o rivedere) i capolavori del maestro russo. Per chi li ha rivisti recentemente al Meeting, e soprattutto serbava il ricordo delle copie dei suoi film che giravano un tempo, ne ha apprezzato l’altissima qualità. I film infatti sono stati ristampati appositamente per il Bergamo Film Meeting dai negativi originali custoditi dalla Mosfilm di Mosca.

Pazientino, dunque, i cinefili bergamaschi, perché la loro pazienza sarà sicuramente premiata: quella di rivedere i capolavori del maestro russo: Il rullo compressore e il violino, L’infanzia di Ivan, Andrej Rublëv, Solaris, Lo specchio e Stalker, nei loro, splendidi, colori originali o nell’incisivo bianco e nero, nella completezza di copie filologicamente corrette, finalmente senza quei tagli operati da malaccorti distributori per rendere più «commerciabili» i suoi film, vale la pena aspettare un po’ di tempo.

(14/04/2004)

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