Era rifugiato di guerra, corre per l’Oscar
Kosovo, Piazza Brembana e Los Angeles

Da rifugiato di guerra a candidato all’Oscar. È la parabola di Eshref Durmishi, classe 1981, fuggito dal Kosovo a 16 anni ed emigrato prima in Germania e poi nei monti della Bergamasca.

A Mezzoldo, a 18 anni, Eshref si è ricongiunto con la sua famiglia, che nel frattempo era riuscita a raggiungere l’Italia. I genitori di Eshref Durmishi vivono da tempo a Piazza Brembana, con tre delle sue sette sorelle.

Lui è tornato in Kosovo, dove è diventato attore. In patria ha interpretato e prodotto il cortometraggio «Shok» - in albanese «amico» -, selezionato nella cinquina finale dei prossimi Premi Oscar. Un corto che in venti minuti racconta proprio la guerra del Kosovo, prendendo spunto da un episodio realmente accaduto a Durmishi da ragazzo.

Ora l’attore è negli Stati Uniti per promuovere il suo film e ci ha raccontato al telefono la sua storia. Dove si trova adesso?«A Los Angeles. Con il regista Jamie Donoughue stiamo lavorando per far conoscere il nostro lavoro alla giuria che dovrà votare. Ieri c’è stato il pranzo con i candidati agli Oscar. C’erano tutti: Matt Demon, Di Caprio, Iñárritu; io ero al tavolo con Steven Spielberg. Poi, sempre per la promozione di “Shok”, andremo a San Francisco e a New York, dove con il console del Kosovo abbiamo organizzato una proiezione proprio il 17 febbraio, giorno dell’indipendenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA