Fedez ospite a Bergamo
Mercoledì a Le Due Torri

È uscito da pochi giorni il suo quarto album, «Pop Hoolista», e Fedez è in giro per l’Italia a presentarlo, ospite mercoledì 8 ottobre di Media World, al centro commerciale Le Due Torri di Stezzano.

Il rapper è atteso alle 16,30. È un altro dei «giocolieri» delle parole che piacciono ai ragazzi, un rapper ironico e graffiante che proprio nell’ultimo disco ammette di aver un sacco di cose da dire, pure troppe. «Pop Hoolista» non risparmia proprio nessuno: è una sorta di concept album che serve a dissacrare il potere costituito qualunque esso sia. Ne ha per tutti e anche per questo qualcuno l’ha paragonato a un «Grillo parlante», anche se lui non si dichiara affatto un fiancheggiatore del Movimento 5 stelle. Semmai simpatizzante.

Al di là delle idee, che possono naturalmente essere discusse e discutibili, Fedez ha confezionato un cd molto diretto, come sostiene lui «diversamente rap», nel senso che pulsa di tanti stili, punk rock compreso. Per questo l’impatto di parole e musica è forte. La canzone che dà il titolo all’album è cantata a due voci con Elisa. Fotografa il paese e le attitudini degli italiani, tra riferimenti ad Alitalia, sindacati che non afferrano più i temi e treni che arrivano sempre in ritardo.

C’è anche una canzone che serve a Fedez per guardarsi dentro. S’intitola «Generazione boh», pezzo ben poco digeribile dalla radiofonia. Nell’arco dei diciannove pezzi che formano l’album il rapper dell’hinterland milanese duetta con Malika Ayane, in «Sirene», parallelo tra le sirene di Ulisse e quelle della polizia, con J-Ax in «Viva l’Iva», con Francesca Michielin, in «Magnifico». Anche Noemi è della partita, alle prese con un altro gioco di parole: «L’amore eternit». Ogni traccia ha una storia a sé, e tutte compongono il quadro di un paese guardato dal basso, dalla posizione di un qualunque occhio che vede e giudica.

Non c’è distacco, anzi, partecipazione sociale. «Pop Hoolista» è un disco impegnato, che tracima di parole e ritmo, e qualche volta estremizza i discorsi da bar con fustigante ironia. Non è proprio un iconoclasta Fedez, ci prova, anche se è più convincente quando si guarda addosso, diventa biografico, racconta il personale «autoimborghesimento» rap. Per realizzare le tracce e parte dei testi di «Pop Hoolista» Fedez, all’anagrafe Federico Lucia, ha chiesto un piccolo aiuto al giornalista e scrittore Matteo Grandi. Recentemente il giovane rapper ha scritto la canzone «Non sono partito» per Beppe Grillo, anche se presto si è preso la briga di precisare che anche nel mondo a 5 Stelle non tutto è or quel che riluce.

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