Fiorello e il terremoto - il video in Fb
«Diffidenza verso i concerti benefici»

La solidarietà ai terremotati del Centro Italia passa anche attraverso la musica e già si pensa a come replicare iniziative di grande rilievo come il concerto «Amiche per l’Abruzzo» o il singolo «Domani», che raccolsero fondi per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Aquila del 2009.

Ma queste iniziative di solidarietà sono efficaci? Il dilemma lo ha sollevato Fiorello tramite una diretta video su Facebook: «La macchina della solidarietà è partita alla grande e sono stato già invitato ad almeno quattro manifestazioni per raccogliere fondi» dice lo showman nel video postato sul suo profilo social, visto da quasi un milione di persone -. Occhio a queste manifestazioni che facciamo noi del mondo dello spettacolo. Perché se per organizzare le cose devi spendere soldi, non devolvi tutto tranne le spese, allora non lo fai. O fanno tutti beneficenza o non vale la pena».

Il concetto è chiaro: quanti soldi si spendono per fare il concerto e quanti vanno effettivamente a chi ha bisogno? Fiorello punta il dito su chi organizza gli spettacoli: «Mi fiderei di più se lo spettacolo fosse organizzato da una onlus o da una organizzazione affidabile».

«Anch’io sono di questa idea – commenta Tiziano Incani, in arte «Il Bepi» -. A volte mi chiedo se il fatto di organizzare un’iniziativa di beneficenza sia solo un modo per pagare un artista a metà o non pagarlo proprio. La difficoltà è scegliere: io prima di dire di sì mi documento sul chi, il cosa, il come, il perché. La mia forma di beneficenza preferita, in questo campo, è suonare gratis direttamente per chi ne gode, che siano anziani soli o disabili. È vero, così non raccolgo soldi ma vedo in faccia i risultati del mio lavoro. Ma anche qui bisogna stare attenti: nel 2009, dopo il terremoto, andai a suonare a L’Aquila. In teoria avrei dovuto portare un po’ di buonumore ai volontari della Protezione Civile, soprattutto quelli venuti dal Nord. In pratica non era il momento giusto, nessuno aveva voglia di ridere. Bisogna stare attenti a non farsi trasportare solo dall’onda del sentimento».

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