Gli appassionati bergamaschi: «Ma sì, anche la fantascienza è un modo per stare insieme»

Massimiliano, ingegnere della Val Seriana, racconta come è diventato socio del club italiano. E Anna, di San Pellegrino, collabora col giornale dei fan


Sono studenti, impiegati, ingegneri, operai, la passione per Star Trek non ha età e travalica ogni differenza sociale. Nella Bergamasca sono tre i gruppi organizzati più importanti (in gergo le «astronavi») di fan della serie spaziale che ha catturato milioni di telespettatori. U.S.S. Luxury, U.S.S. Biocompost e U.S.S. Blue Noah, sono i nomi con i quali i soci si identificano e, allo stesso tempo, si distinguono tra di loro. Sono quasi tutti appassionati di scienza e fantascienza, ma, dietro quelli che possono essere pretesti, in fondo si nasconde un desiderio di aggregazione. E perché non nel nome di Star Trek, in fondo. Massimiliano Carminati, 28 anni, di Alzano Lombardo, ingegnere e impiegato in una ditta meccanica, del gruppo U.S.S. Biocompost, da circa dieci anni socio dello Stic – lo Star Trek italian club – spiega com’è nato il suo interesse per Star Trek e perché ha deciso di far parte del club. «Ho sempre avuto la passione per la fantascienza – dice – ma Star Trek va oltre. È una fantascienza di tipo realistico perché fa vedere ciò che potrebbe realizzarsi in futuro, una proiezione del futuro, in parole povere.

Ma c’è un’altra componente che colpisce, quella della visione di una società ordinata, dove regna l’uguaglianza sia tra uomini e donne che tra razze. Se si pensa agli anni in cui è nata la serie (i Sessanta, ndr), si capisce bene quanto sia stata avanti rispetto ai tempi. E in definitiva direi che c’è un’ulteriore chiave con cui leggere Star Trek, quella di vederla come un sogno, ossia che ci dà un’immagine della società in cui vorremmo vivere, dove, alla fine, è il bene a prevalere ». Massimiliano ha saputo dell’esistenza dello Stic attraverso un’amica e dopo essersi informato ha deciso di farne parte. «Era un momento in cui avevo particolarmente bisogno di comunicare con qualcuno e il club poteva fare al mio caso.

Ho mandato una lettera e dopo un po’ mi ha risposto "l’ammiraglio Alberto", il fondatore, che mi ha spiegato di cosa si trattava e così mi sono iscritto. Non bisogna pensare che i soci del club quando si riuniscono non fanno altro che parlare di cose astratte. L’idea base fondamentalmente è questa: stiamo insieme perché andiamo d’accordo e ci piace fare delle cose insieme. Nei nostri incontri, magari davanti a una pizza, chiacchieriamo e organizziamo iniziative. Tengo anche a precisare che le nostre uscite non sono a numero chiuso e che chiunque può unirsi».

Diversa la motivazione che ha spinto Anna Romanelli, 32 anni di San Pellegrino Terme, studentessa di ingegneria edile, a entrare nello Stic: «Ho cominciato a frequentare il club perché era l’unico modo per avere informazioni su Star Trek, visto che in Italia arrivava tutto in ritardo rispetto agli Stati Uniti. Ho una passione per tutto ciò che è fantascienza e la serie mi è subito piaciuta perché unisce spettacolarità e realtà. Questa duplicità è una caratteristica costante ed entusiasma moltissimo. Sono ormai dieci anni che faccio parte del club di Star Trek e ne sono venuta a conoscenza tramite i fumetti.

È un rapporto che non si è mai interrotto negli anni e ora sono diventata anche una collaboratrice attiva della fanzine “Inside Star Trek magazine” perché ne curo la parte grafica ». Anna sottolinea anche l’importanza del rapporto di amicizia che si è instaurato tra i soci del club e delle differenze che ci sono tra i diversi gruppi di fan nel mondo, in particolare gli Usa: «Negli Stati Uniti, l’interesse per Star Trek raggiunge livelli maniacali. Noi ci prendiamo molto meno sul serio, loro invece si immedesimano completamente. Ci credono al punto tale da vivere la quotidianità alla Star Trek, anche indossando tute spaziali». Intanto i fan di tutta Italia sono in fermento per la convention nazionale che si terrà a Bellaria dal 19 al 22 maggio. Quest’anno ospite d’onore il famoso capitano Kirk, al secolo William Shatner. Per gli appassionati è un appuntamento da non perdere perché si parlerà a tutto campo di Star Trek e verranno anche proiettati episodi inediti. Sono attese oltre mille persone.

(03/04/2005)Gina Di Meo

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