
(Foto di N/A)
Il Motion di Zingonia apre stasera i battenti all’heavy metal con il concerto (ore 22.30; ingresso 12 euro) di uno dei gruppi di punta della folta scena nazionale dedita al rock più duro. In dieci anni di attività i Labyrinth hanno saputo ritagliarsi uno spazio di rilievo a livello nazionale, ma sono anche tra i pochi ad avere conquistato il pubblico estero fin dagli esordi. La band ha inoltre superato momenti difficili grazie ad un notevole attaccamento alla causa e ad una filosofia artistica e di vita che vede in primis l’intenzione di divertirsi suonando.
Nati nel 1991, i Labyrinth si fanno notare con un demo dalla piccola etichetta Underground Symphony, per la quale pubblicano nel 1994 l’EP "Piece of time", mentre il primo album esce l’anno seguente con il titolo "No limits". Se la band può già vantare un piccolo seguito in Germania, stupisce il successo che il disco ottiene in paesi lontani come Giappone, Corea e Brasile. L’abbandono del cantante e leader Joe Terry fa tremare le fondamenta del gruppo, che nel 1997 si ricompone con l’arrivo del nuovo vocalist Roberto Tiranti, alias Rob Tyrant. Acquisiti dall’etichetta Metal Blade, i Labyrinth si ripresentano presto con "Return to heaven denied", un album potente che precederà di poco la loro esibizione al "Gods of Metal 1998" insieme a Black Sabbath, Pantera, Stratovarius e Blind Guardian. Dopo un temporaneo abbandono di Rob (sostituito dall’ex-Sabotage Morby) e un mini cd antologico, nel 2000 esce "Sons of thunder" seguito da un tour come supporto agli Helloween. Alcuni problemi con la casa discografica creano un’altra crisi e altri avvicendamenti in formazione, ma oggi il gruppo si ripresenta con quello che da molti è considerato il suo miglior lavoro: un album omonimo che viene presentato al Motion all’insegna del consueto metal melodico a metà fra gothic e speed, fatto di ritmi tirati e atmosfere epiche. I Labyrinth si dimostrano un inossidabile pilastro della scena hard nostrana e uno dei prodotti da esportazione di cui il rock italiano è sempre più orgoglioso.
(07/11/03)
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