Iris Testa espone al Centro culturale di Gorle

Presso il Centro culturale di Gorle, via Marconi 5, da sabato 17 gennaio espone una personale la pittrice bergamasca Iris Testa, i cui dipinti, già al primo esame analitico si impongono per la perfezione del disegno. È, il suo, un disegno perfetto, sicuro, preciso, che si realizza senza tentennamenti e senza ripensamenti di sorta. Il che sta a dimostrare l’inclinazione naturale di Iris Testa verso questo che sarà il coefficiente indispensabile per il dipinto che ne dovrà seguire.

All’inclinazione naturale vanno poi aggiunti gli insegnamenti appresi da Iris Testa dapprima presso l’istituto d’arte «A. Fantoni» di Bergamo, dove ella ha conseguito il diploma al termine degli studi e, in seguito, all’accademia di Belle arti di Milano e qui laureatasi con il massimo dei voti. A tutt’oggi poi, con l’aggiunta della sua attiva collaborazione nell’ambito della promozione e della grafica pubblicitaria, questa giovane artista può dirsi in pieno e totale possesso del disegno.

Ma perché questa analisi che potrebbe sembrare superflua per il fatto che Iris Testa presenta nell’attuale sua personale dipinti e immagini visive fatte di variati cromatismi? Semplice è la risposta. Perché per ogni pittore, e lo è stato anche per i grandi maestri del passato, il disegno precede l’uso della tavolozza. È il disegno che realizza le armonie cromatiche della disposizione dei piani, le strutture compositive, le prospettive piane e aeree, e via di seguito. Messo come fondamento il disegno, i colori servono all’artista non solo per realizzare opere valide sul piano estetico ma, in assoluto, su quello contenutistico per esprimere la poesia della sua ispirazione, i sentimenti più intimistici del suo spirito, la sua stessa personalità.

Passando quindi all’esame dei contenuti artistici delle opere di Iris Testa, constatiamo la sua originalità descrittiva e interpretativa, la sua spiccata personalità nell’orientare le sue immagini nei dettagli dei soggetti rappresentati. Si tratta di opere dal carattere emblematico, rivolte a proporre idee e concetti che l’artista lascia all’osservatore da sviluppare a suo piacimento. Se gli artisti figurativi in genere esprimono interamente, o quasi, il loro pensiero per esempio in un paesaggio, una natura morta, un ritratto, il fruitore in certo senso non trova motivo d’evasione per la sua fantasia poiché ogni realtà è già interamente rappresentata e null’altro a questa si può aggiungere . Iris Testa, invece, suggerisce il «principio» di una idea che, poi, diviene di totale possesso di quanti sanno continuare il «discorso» da lei iniziato con il particolare del soggetto reso con il dipinto e che, per così dire, va ampliato e sviluppato.

Ci troviamo di fronte a particolari di persone, di volti, di mani, che danno a vedere si tratti di bambini, di giovani, di vecchi; particolari di oggettualità diverse ma che fanno parte del nostro stesso vivere, l’insieme completamente realizzato su tele ristrette in altezza e che si prolungano in lunghezza, quasi a significare uno spazio che vuol raggiungere l’infinito; spazio dove ciascuno di noi può sentirsi attore e personaggio nel medesimo tempo, noi stessi identificandoci in quelle atmosfere dai cromatismi vivaci e brillanti, delicati e velati in specifici accostamenti, ben contrapposti nei «giochi» delle luci e delle ombre, dove le masse acquistano le giuste proporzioni per indurre il fruitore a pensare, a meditare sulle molteplici tematiche che Iris Testa presenta così da rendersi «compartecipe» dell’opera stessa insieme con l’artista.

Pensiamo che questa originalità pittorica di Iris Testa costituisca il precipuo valore delle sue opere. L’aver trovato il sul «modo di dire», il suo inconfondibile «linguaggio» attraverso la perfezione del disegno, la sensibilità del cromatismo, la serietà dei concetti manifestati ed interpretati con sincera e schietta poesia, è proprio la qualifica che pone Iris Testa fra i più promettenti pittori della nuova generazione. Del resto ne sono testimonianza i molteplici positivi successi ottenuti nelle varie mostre da lei finora presentate.

Informazioni utili

La mostra al Centro culturale di Gorle rimarrà aperta fino al 1° febbraio prossimo. Si può visitare da martedì a venerdì dalle 15 alle 18.30, e nelle giornate di sabato e domenica dalle 16 alle 19.

Lino Lazzari

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