La prima volta del Teatro Prova con La pace di Aristofane

Si può avere vent’anni e rincorrere ancora la «prima volta». Teatro Prova mette in scena domani sera al San Giorgio La pace di Aristofane, e non è un debutto qualsiasi. È la prima volta che il Prova affronta un testo classico, la prima volta che propone un testo politico, la prima volta che si misura con il re-gistro satirico. Ed è una delle prime volte che si indirizza al pubblico adulto. C’è, in effetti, il prece-dente di Nessuno tocchi Caino, ma in quel caso si trattava di un testo originale (pur arricchito da di-versi apporti e citazioni) e il suo tono era drammatico.

L’anteprima dello spettacolo (stasera la maggioranza dei posti è ad invito, il vero debutto sarà a fine mese, durante la rassegna «Teatro Prova di sera») segna quindi una novità. Qualcosa di nuovo c’è anche nella compagine degli attori: ai "veterani" Max Brembilla e Stefano Mecca, e all’ormai famigliare Andrea Rodegher, si affianca Walter Tiraboschi, finora visto con Sangenesio e Presso Teatro. Per il resto, il gruppo di lavoro è ben collaudato: la regia è di Silvia Barbieri, la scena di Al-fonso Andreoli, la consulenza drammaturgica di Narno Pinotti, che ha già collaborato agli allesti-menti ispirati alla Divina commedia e all’Orlando furioso.

Circa il testo, La pace sembra quanto mai attuale. Il protagonista, Trigeo, sale sull’Olimpo per invocare gli dei contro la guerra che dilania la Grecia. Non li trova, perché essi, disgustati dagli uo-mini, sono andati via. Di fronte all’orrore della guerra del Peloponneso, Aristofane faceva sentire la sua voce: aggressiva, grottesca, implacabile nell’elencare responsabilità e mandanti, incalzante ver-so un uditorio fin troppo preda del demagogo di turno. Una lezione di democrazia.

Per informazioni

Inizio ore 21. Ingresso euro 6.50. Si consiglia di prenotare per i posti residui: [email protected], tel. 035/4243079 o 035/225847.

(16/01/2004)

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