La Turandot al Donizetti

La Turandot al DonizettiLa scena si svolge nei sobborghi di Pechino. Protagonista della fiaba, in versi, è la principessa Turandot, figlia dell’imperatore cinese Altoum, che, molto bella ma crudele, promette d’intesa con il padre, che la vuole maritare a tutti i costi, di andare sposa a quel principe che fosse stato in grado di risolvere tre enigmi: in caso contrario, però, il pretendente sarebbe stato decapitato.

Nuovo appuntamento con la stagione lirica al teatro Donizetti. Venerdì 7 novembre alle 20.30 andrà in scena «Turandot» di Puccini (su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni tratto dalla fiaba omonima di Carlo Gozzi). L’opera sarà replicata domenica 9 novembre con inizio alle 15.30.

L’opera, che sotto la regia della giapponese Hiroki Ihara a ottobre ha riscosso grande successo alla «prima» di Como, è una coproduzione con i teatri Ponchielli di Cremona, Sociale di Como, Grande di Brescia, e vede anche la collaborazione del teatro Fraschini di Pavia e di As.Li.co di Milano.

I biglietti saranno messi in vendita giovedì 6 novembre dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 20.30; venerdì 7 novembre dalle 13 alle 20.30; domenica 9 novembre dalle 14 alle 15.30.

L’opera vedrà anche la partecipazione della danzatrice Luciana Savignano, nel ruolo de «Il Carnefice» (in sostituzione del ballerino cinese Yan Qinggu impossibilitato a venire in Italia).

Turandot è un dramma lirico in 5 atti su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, dall’opera omonima di Carlo Gozzi. Lasciata incompiuta da Puccini (che morì il 28 aprile 1924 a Bruxelles) venne terminata da Franco Alfano che utilizzò gli appunti del maestro: Puccini aveva già scritto nella versione per pianoforte buona parte del duetto finale.

Alla prima di Turandot, avvenuta al teatro alla Scala il 25 aprile 1926, Arturo Toscanini smise di dirigere l’opera nell’esatta battuta dove si era fermato Puccini e poi, si girò verso la platea e disse: "Qui è finita l’opera di Giacomo Puccini". Dopo un lungo silenzio dalla platea si alzò la voce di uno spettatore che gridò "Viva Puccini" e partì un applauso: però la conclusione dell’opera, scritta da Franco Alfano, venne messa in scena solo la sera seguente. E anche al Donizetti verrà proposta la prima versione: il maestro De Bernart si fermerà propriò dove si fermò Puccini.

La scena si svolge nei sobborghi di Pechino. Protagonista della fiaba, in versi, è la principessa Turandot, figlia dell’imperatore cinese Altoum, che, molto bella ma crudele, promette d’intesa con il padre, che la vuole maritare a tutti i costi, di andare sposa a quel principe che fosse stato in grado di risolvere tre enigmi: in caso contrario, però, il pretendente sarebbe stato decapitato. Così succede al povero principe di Samarcanda, vittima dell’atroce gioco. Si fa avanti poi, per tentare di superare la prova, Calaf, principe ormai decaduto dei Tartari che, presentandosi senza rivelare il suo nome, riesce nell’ardua impresa di sciogliere gli indovinelli. Ma Turandot si mostra quanto mai ritrosa a tener fede ai patti e Calaf si dichiara pronto a rinunciare a lei se Turandot riuscirà ad indovinare il suo vero nome e di chi è figlio. Turandot subito s’impegna a risolvere il quesito interrogando tutti i presenti ma non ci riesce e si abbandona ad atti di crudeltà: fa incatenare a due colonne il padre di Calaf, Timur, e il precettore Barach, per sapere il nome del principe ma inutilmente. Intanto una schiava di Turandot, Adelma, innamorata fin da quand’era principessa dei Tartari, di Calaf, pur senza conoscerne il nome, cerca di convincere il principe a fuggire con lei; Calaf, però, sebbene resista alle lusinghe della giovane, si lascia sfuggire la propria identità e Adelma, subito, la rivela a Turandot.

La fanciulla, essendo riuscita a sapere il nome del principe gli chiede in un primo tempo il rispetto dei patti ma poi, commossa per Calaf che vorrebbe darsi la morte per disperazione, acconsente finalmente alle nozze mentre ad Adelma, oppressa dai rimorsi e dalla passione, non rimane che un dolore senza speranza.

(05/11/03)

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