Personale di Giuseppe Mazzoleni a Colognola

Il bergamasco Giuseppe Mazzoleni, che in questi giorni presenta la sua personale a Colognola, è un pittore di eccellenti capacità creative, tutte rivolte ad interpretazioni che egli stesso definisce «riflessioni», allo scopo di sottolineare la finalità delle tematiche da lui trattate. La rassegna si svolge con il patrocinio della Circoscrizione n. 7 del Comune di Bergamo.

Sarebbe qui indispensabile riferire l’«iter» artistico di Giuseppe Mazzoleni a partire già dal 1958 con le sue opere dal titolo «Ipotesi soggettive» per arrivare alle ultime, e precisamente «Un ciclo di vita» e «Un’illusione non sempre sostenibile», ma non ci è possibile. Eppure sarebbe indispensabile per il fatto che le sue opere andrebbero considerate nel loro evolversi e nel loro complesso in modo da comprenderle il più perfettamente possibile. Infatti Giuseppe Mazzoleni non è un artista che si sofferma a riportare sulla tela determinati soggetti fini a loro stessi, quali un ritratto, una natura morta, un paessaggio e via di seguito. Egli ama «discorrere» tramite le sue opere proponendo un tema a carattere umano, sociale, spirituale, e da qui avviare un «discorso» completo, suadente, magari provocante ma vero, attuale e aperto alla discussione. In fondo possiamo dire che si tratta di una serie di «tesi» a sfondo filosofico che induce a pensare e a riflettere, trasferendo gli «argomenti» proposti, nella maggior parte dei casi, in chiave autobiografica così da coinvolgere l’osservatore in una analisi introspettiva dei propri personali problemi.
Da qui si può avvertire la finalità delle opere esposte nell’attuale rassegna. «Un ciclo di vita» è l’esame dettagliato dell’evoluzione naturale ed intellettuale dell’uomo, dal suo apparire nel mondo e al suo «formarsi» come persona che ama, che sogna, che si rende capace di trasmettere la sua stessa vita ad altri esseri, fino all’«apice» cioè al suo finale «scopo raggiunto», il quale altro non è che una «nuova eredità da consegnare». Ed ecco le ultime «riflessioni», e precisamente «Un’illusione non sempre sostenibile» che Giuseppe Mazzoleni meglio definisce come un «viaggio ipnotico nella dimensione infinita». Anche qui, una sequenza di pannelli ma a tecnica polimaterica, a differenza delle xilografie dei pannelli di «Un ciclo della vita», con i quali l’artista lascia libero sfogo al suo subconscio per inoltrarsi in un mondo di sogni: reali o irreali? L’autore interroga se stesso su questi eventi fenomenici a carattere psicologico per una attenta analisi di ciò che l’uomo è capace di sognare ma, alla fine, nel contesto del suo «essere» e del suo «esistere».

Durata della mostra
fino all’8 ottobre
Orari
tutti i giorni dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20.
Dove
Auditorium S. Sisto (ex chiesa di Colognola), via Carlo Alberto – BergamoLino Lazzari

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