Porte aperte per i tesori artistici delle banche bergamasche

Per la prima volta anche le banche bergamasche aprono le porte delle sedi storiche al pubblico. Lo faranno sabato prossimo la Banca Popolare di Bergamo e il Credito Bergamasco nell’ambito dell’iniziativa «Invito a Palazzo» promossa dall’Associazione bancaria italiana (Abi), giunta alla seconda edizione.

La Banca Popolare di Bergamo accoglierà il pubblico nel quattrocentesco chiostro di Santa Marta in piazza Vittorio Veneto, dove dal 20 al 26 settembre allestirà anche una mostra con una trentina di dipinti di proprietà (la rassegna rimarrà aperta dalle 10 alle 19). Il Credito Bergamasco, invece, il 20 dalle 10 alle 18 aprirà le porte dell’«Albergo pei poveri» in largo Porta Nuova.

In tutta Italia gli istituti di credito che hanno aderito all’iniziativa del 20 settembre sono 54: in 61 città si potranno così visitare 102 palazzi e i tesori d’arte in essi contenuti.

Tornando ai palazzi bergamaschi, la posa della prima pietra del chiostro di Santa Marta risale al 1340. Per il completamento del monastero domenicano, però, passarono quasi tre secoli. Il convento, soppresso dalla Repubblica Cisalpina, passò nel 1910 al Comune di Bergamo. Nel 1926 la Banca Popolare di Bergamo acquistò tutta l’area di Santa Marta, ma del convento era rimasto solo il chiostro. Nel 1935 e nel 1991 sono stati effettuati importanti interventi di restauro.

I dipinti esposti nel chiostro saranno suddivisi in sezioni. Nella «Pittura del Seicento» saranno esposte opere di Federico Zuccari, Leandro da Ponte detto Bassano, Giovan Paolo Cavagna, Tommaso Pombioli, Bartolomeo Bettera, Wouter Crabeth, Paolo Finoglio, Onorio Marinari; nella sezione «La scuola di Cesare Tallone» dipinti di Cesare Tallone, Paolo Servalli, Pietro Servalli, G.Battista Galizzi, Giacomo Bosis, Ermenegildo Agazzi, Rinaldo Agazzi, Giorgio Oprandi, Luigi Brignoli oltre ad un’opera di Ponziano

Loverini; nei «Pittori orientalisti» si potranno ammirare le opere di Giorgio Oprandi ed Ernesto Quarti Marchiò. La rassegna è curata da Fancesco Rossi, direttore della Pinacoteca Carrara.

«L’Albergo pei poveri» occupa invece l’area del convento francescano di Santa Maria delle Grazie, costruito nel 1427 su un terreno donato a San Bernardino di Siena. Nel 1811 il convento fu trasformato in casa di ricovero per i poveri. La banca lo acquistò nel 1928. Per sabato prossimo sono previste cinque visite guidate, ogni ora dalle 10.30 alle 16.30, al palazzo e alla collezione d’arte del Credito Bergamasco, costituita in prevalenza da dipinti antichi. Il nucleo più significativo della raccolta è attualmente in deposito all’Accademia Carrara.

(13/09/2003)

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