Retrospettiva di Vittorio Manini a Grassobbio

Una interessante mostra d’arte che nel contempo vuol essere doveroso omaggio al grande pittore bergamasco Vittorio Manini, è esposta in questi giorni a Grassobbio. La rassegna è organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Grassobbio in collaborazione con il Circolo culturale «Alle radici della comunità».
Questa retrospettiva con opere scelte di Vittorio Manini (S. Omobono Imagna 1888 - Bergamo 1974) è espressione dell’impegno della Amministrazione comunale di Grassobbio a favorire con il Circolo culturale una conoscenza sempre più approfondita dei valori artistici di ben affermati pittori bergamaschi, così come si è fatto fino ad ora con le esposizioni delle opere di Orfeo Locatelli, Natale Morzenti, Luigi Scarpanti, Nino Nespoli e Giacomo Piccinini, come ben annota Pietro Mosca nella presentazione del prezioso catalogo stampato per l’occasione e nel quale, a colori, vengono riprodotte alcune delle principali opere di Manini.
Vittorio Manini fa parte di quella schiera di artisti lombardi i quali, con alle spalle le tradizioni dell’Ottocento e davanti a loro le innovazioni del Novecento, hanno sentito l’impulso ad aprirsi a più contemporanee correnti. E queste ultime le hanno affrontate con impegno e seriamente studiate ma che, a causa di situazioni ambientali cui in certo senso han dovuto sottomettersi, hanno continuato nel «solco» di un figurativo classico pur inserendo necessariamente una impostazione maggiormente aderente allo stilema neofigurativo. Comunque Vittorio Manini, già all’età di 14 anni allievo del maestro Ponziano Loverini presso la nostra Accademia Carrara, acquistò sempre più esperienza durante i suoi soggiorni a Roma, completando in tal modo la sua inconfondibile personalità di intelligente interprete d’ogni possibile tematica, dal paesaggio alle scene di genere, dal ritratto alla natura morta e, ancor più, con le meravigliose opere a tematica sacra.
L’attuale retrospettiva presenta di Vittorio Manini i «momenti» più salienti della sua attività professionale. Senza entrare nell’esame analitico diciamo che l’insieme di queste opere danno a vedere un artista cui non faceva difetto né il disegno, né l’impasto dei colori, né la composizione strutturale né tantomeno la sua sensibilità pittorica, genuina espressione del suo animo invaso da stupende ispirazioni poetiche. Altro non aggiungiamo, anche perché siamo convinti che queste stupende opere di Vittorio Manini più che essere commentate, vanno invece a lungo ammirate, contemplate e meditate.

Durata della mostra
fino al 9 aprile
Orari
giovedì e venerdì dalle 16,30 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19,30
Dove
Sala esposizioni «Palazzo Belli», Grassobbio.Lino Lazzari

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