Sanremo, vi raccontiamo le canzoni
Tutti i vincitori del passato? Un video

Tutti pronti per il tradizionale appuntamento con Sanremo? C’è chi lo critica, chi lo snobba, chi lo celebra. Volenti o dolenti resta un grande evento della televisione italiana e della musica italiana.

Ecco le pagelle - preventive - del nostro esperto Ugo Bacci e online un sondaggio con i big in gara per poter cliccare da martedì sera (la kermesse è dal 9 al 13 febbraio) il proprio preferito in questa kermesse nazional-popolare.

Le canzoni funzionano già dal primo ascolto. Se hanno qualcosa che subito colpisce, arrivano a segno, e allora valgono. Sono scampoli pop e come tali pronti a essere presi, appresi, ricantati. E il primo ascolto dei Sanremo Big non si scorda mai, ecco perché stiliamo già le prime pagelle del Festival che verrà. I voti sono espressi in media festivaliera, dovendo tener conto che le versioni discografiche alla fine sono un pochino diverse dai risultati di palco. All’Ariston c’è l’orchestra che fa la differenza. La media è relativa: non si vola altissimi neanche quest’anno, con Elio e le Storie Tese che fanno eccezione, confermando la regola.

Patty Pravo
«Cieli immensi»
E immenso amore, confuso. Fortunato Zampaglione firma per la signora di «Tutt’al più» un talkin’ che armonicamente sale. L’immagine del titolo è d’antan. La colpa non è di nessuno, «mentre tutto fugge via», con fascino sottile. 6/7

Clementino
«Quando sono lontano»
Il flusso delle parole rallenta e il dialetto finisce nel ritornello neomelodico. Dichiarazione d’amore per la terra dei fuochi, e il Meridione tutto. Con la certezza di restare «siempe ’mmiezz’a via». 6-

Dolcenera
«Ora o mai più»
«Tutto può cambiare», apri una porta o l’altra. Le sliding doors del quotidiano sull’onda montante di un gospel bianco scritto da Finaz della Bandabardò. A effetto facile. 6

Alessio Bernabei
«Noi siamo infinito»
Canta di una donna che ha corpo del desiderio e testa che racconta. L’ex-Dear Jack da solista guarda a Nek, ma «Laura non c’è» neanche nei paraggi. 4

Stadio
«Un giorno mi dirai»
Che le parole servono a capirsi un po’. Dialogo tra padre e figlia, nella convinzione che le rinunce possono anche regalare la felicità. Gaetano Curreri tra rock e melodia, per dir di padri che invecchiano e figli che crescono. Concettualmente anti-rock. 6/7

Annalisa
«Il diluvio universale»
Per sdoganare l’unica parola che ti fa tenere in mente la canzone. Ma per crescere non basta imparare che metropolitana fa rima con p...... 4/5

Neffa
«Sogni e nostalgia»
Di un clavicembalo più o meno temperato che segue la canzone, tra Celentano e il nero caffè del blues partenopeo. L’andamento è melodico e d’altri tempi, il testo rispolvera il tema dell’allegra assurdità del vivere. 6/7

Valerio Scanu
«Finalmente piove»
L’acqua che scende riempie i laghi di un’altra canzone. Fabrizio Moro però stavolta non graffia e lascia al «talentato» di turno la nostalgia del far l’amore in tutti i modi, in altri lidi. 4

Noemi
«La borsa di una donna»
È un buco nero dove trovare segni e sorprese della coscienza femminile. Marco Masini firma una delle canzoni più azzeccate del Festival, con furbo arrangiamento che chiama l’interprete alla giusta intensità vocale. Il peso di una vita, tra chiavi, trucchi e telefono. 7

Zero Assoluto
«Di me e di te»
Tra Tiromancino, i Righeira e gli Zero. L’electropop del «parliamone», con ritmo. Il silenzio nasconde la soluzione dei problemi. 5

G. Caccamo e D. Iurato
«Via da qui»
Scrive Giuliano Sangiorgi, per mettere da parte l’orgoglio e affidare ai due giovani una canzone figlia dei Negramaro. Lui parte calmo, lei la risolve da «Amici». 5/6

Dear Jack
«Mezzo respiro»
Mezza canzone, lenta, giovanilista a dispetto dell’età della band che viaggia con un altro cantante sulle orme del precedente. 3/4

Bluvertigo
«Semplicemente»
Tra prog rock ed electropop, in stile Morgan Castoldi. Difficile per Sanremo, facile per i fan. Ecco l’attesa reunion di un gruppo che punta più sulla musica che sul glamour del personaggio. 7

Lorenzo Fragola
«Infinite volte»
Per altrettanti autori. Tante firme per una canzone latitante. Fragole e sangue: c’è chi perde la guerra con se stesso. 4

Irene Fornaciari
«Blu»
Come il mare pieno di naufraghi e di drammi. Sulla spiaggia dorme l’immagine di Aylan, mente i fiori tra le onde chiedono pietà. Il tema salva la canzone e la ritrovata consapevolezza di una zuccherosa figlia. 5/6

Enrico Ruggeri
«Il primo amore non si scorda mai»
Va ben oltre il titolo di una canzone che parla del sentimento e del tempo, del vissuto che spigola gioie e dolori. Tra rock e chanson, una ballata ruggeriana «subliminal-funzionale». 7

Francesca Michielin
«Nessun grado di separazione»
Secondo la teoria di una canzone che sorregge l’ultima esitazione sentimentale. Per non chiudersi mai in se stessi. 5

Rocco Hunt
«Wake up»
Lo slogan di una generazione di «guagliù» al tempo di un funky-disco-rap felicemente derivato dal neapolitan sound. Alla Tullio De Piscopo, con disinvolta parlantina hip hop, a respiro tronco, non troppo. Impegno turbo-funk. 7

Arisa
«Guardando il cielo»
Per riflettere sul senso della vita. Tra utopie e panteismo, lei canta inedito e si candida a essere molto ascoltata. 6

Elio e le Storie Tese
«Vincere l’odio»
Sette ritmi per sette ritornelli. La complessità musicale di una canzone poco cantabile, fatta di tante canzoni che si concatenano nella genialità multiforme degli Elii. Tra Ranieri e Frank Zappa.
8

Su Sanremo in azione anche Colazione con Radio Alta: martedì mattina alle 7.50 Teo Mangione farà ascoltare le canzoni più famose del festival. Sempre su Radio Alta e a Bergamo Tv, nel pomeriggio, Paola Abrate si occuperà della manifestazione nel suo «Bergamo Live».

Ed ecco un bellissimo video con, in 5 minuti, tutte le canzoni che hanno vinto il Festival di Sanremo! Buon ascolto.

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