Sgarbi tra arte e attualità
«Inscindibili il sacro e la bellezza»

Vittorio Sgarbi inanella un tutto esaurito ad Alzano. Lunedì sera il critico e storico dell’arte più mediatico d’Italia, invitato dalla Fondazione Mazzoleni, ha tenuto incollate alle poltroncine (e molti per terra) più di 600 persone dentro l’auditorium di piazza Caduti di Nassiryia.

Uno Sgarbi funambolico che, oltre ad approfondire il tema della serata (la pittura geniale di Caravaggio concepita sull’eredità dei predecessori), ha richiamato all’attenzione del pubblico aspetti di stretta attualità: la strage di Parigi, il «Natale sospeso» da un preside di Rozzano (Milano), la decisione «illuminata» del presidente Sergio Mattarella di portare una mostra di presepi nel Quirinale e la «tranquillità» dell’Italia sul fronte degli attentati perpetrati dai fondamentalisti islamici. Il tutto servito con pepata oratoria.

In sottofondo una citazione di Benedetto Croce: quella che afferma «che non possiamo non dirci cristiani». E un invito stentoreo: quello di affermare e divulgare la tanta bellezza fiorita attorno alle nostre radici cristiane. «La maggior parte delle immagini del mio ultimo libro “Dal Cielo alla Terra, da Michelangelo a Caravaggio” sono opere d’arte che attingono dal sacro. Il cristianesimo è inscindibile dalla bellezza».

Sgarbi si rammarica di quanto nella società contemporanea questo binomio venga ripetutamente tradito. «Guardate come costruiscono oggi le chiese. La volta, lo spazio che richiama il cielo che dialoga con la terra, è sparita. I nostri luoghi sacri né più né meno che scatole, come questo auditorium senza bellezza. Io sono laico, ma la cultura italiana è impregnata di segni religiosi per cui non ce ne dobbiamo vergognare. Quei professori e presidi che vogliono negare il Natale e i crocifissi (da Abano a Rozzano) sono “capre” che non conoscono le proprie radici. Io sono orgoglioso di essere italiano».

L’ex sindaco di Salemi, che telefonò al Berlusconi premier per impedire le concessioni delle basi aeree trapanesi per gli attacchi alla Libia per non pregiudicare il turismo culturale, tranquillizza - a suo modo - su possibili attentati Isis in Italia. «L’Isis ci sta facendo vedere orrori che neanche il nazismo poteva farci immaginare. Ma l’Italia forse si salverà perché i musulmani ci vedono come dei buffoni e ci ridono in faccia: basta pensare a Matteo Renzi che sembra uscito da un film di Pieraccioni». Applausi, autografi e tanti selfie.

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