Stagione lirica, è Donizetti revolution
«Il mondo ha bisogno del suo genio»

«Do, Re, Mix». Non tre note musicali, piuttosto una formula magica, elementare. La prossima stagione lirica sta in uno slogan che si divide per tre, comprese in parte le iniziative per Expo appena annunciate.

Do sta per Donizetti Opera, Re è il Repertorio, il grande repertorio lirico, Mix è la miscellanea, proposte di nuovi spazi di spettacolo e nuove formule per creare nuovo pubblico attorno e dentro l’opera. L’annunciata «Donizetti revolution» è questa, spiega l’assessore Nadia Ghisalberti,«proporre Donizetti in modo innovativo, in contesti nuovi e con nuovi linguaggi».

Il neo direttore artistico Francesco Micheli ha spiegato i tre perni del suo progetto Donizetti e Lirica. «Oggi più di ieri il mondo ha bisogno del genio rivoluzionario del Maestro bergamasco. Donizetti ha saputo manifestare le tensioni drammatiche e parossistiche proprie di una società sul punto di esplodere, che lancia un appello accorato ed eclatante. La vita di oggi è forse pronta finalmente ad accogliere in pieno il verbo scomodo e ingombrante di Donizetti».

Le attese dei melomani tradizionali sono al primo posto delle attenzioni, con due titoli di prima grandezza e cast adeguato. Don Pasquale (15 e 17 ottobre) avrà come star il baritono Paolo Bordogna. Il 6 e 8 novembre «Le nozze di Figaro» di Mozart. Anna Bolena (27 e 29 novembre) sarà un poker di grandi nomi, da Carmela Remigio a Stefano Secco, dai bergamaschi Alex Esposito e al direttore Corrado Rovaris.

Altra novità di spicco è la collaborazione con l’Accademia della Scala e con il Conservatorio di Bergamo, per formare nuove voci donizettiane. Docente d’eccezione Renato Bruson (ben 22 titoli donizettiani in curriculum), i bandi per le selezioni si trovano già alla Fondazione Donizetti e all’Accademia Scala.

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