Stasera Donizetti contro Verdi
Il duello è in Piazza Vecchia

Un duello, una dialettica che ha fatto storia in musica. Da un lato Verdi, dall’altro il nostro Donizetti. Andrà in scena martedì 25 agosto (alle 21,30, posti a sedere 10 euro) in Piazza Vecchia.

Protagonisti, con un doppio quintetto di fiati, un soprano, Paola Valentina Molinari, e un tenore, il bergamasco Luigi Albani, con la direzione di Roberto Rizzi Brignoli. Reduce da un’esperienza intensa, un master in direzione d’orchestra a Schilpario, primo del genere in Bergamo e provincia, Rizzi Brignoli spiega come mai, dai podi dei grandi teatri d’Europa - il suo prossimo impegno sarà «Il turco in Italia» di Rossini al Teatro dell’opera di Amburgo, in settembre - ha accettato di cimentarsi in questa inedita dimensione del podio, con una sola raccolta di scelti strumenti a fiato.

«È un’idea e un desiderio che sono nati mentre ascoltavo nelle scorse settimane gli orchestrali alla Donizetti Night che eseguivano trascrizioni raffinate di repertori operistici. Mi ha colpito la professionalità degli interpreti, il risultato, l’esito sonoro di alta qualità: permettono di ascoltare il repertorio lirico con una originalità che mi ha colpito. Grazie a una notevole professionalità - ci sono strumentisti della Scala, della Cherubini, vincitori di concorso in orchestre internazionali - realizzano qualità e novità sonora davvero eccezionali».

Per lei vuol dire anche una diversa dimensione della direzione d’orchestra? «Sono curioso di calarmi in questa nuova dimensione. Non credo sia sbagliato mettersi alla prova, anche se qualcuno potrebbe credere che io faccia un passo indietro. L’importante è fare un lavoro di qualità. Del resto anche Muti - per anni Rizzi Brignoli è stato il suo braccio destro alla Scala, ndr - l’ha fatto: ha diretto le versioni per fiati storiche di “Don Giovanni”, del “Flauto magico”, la fantasia sul “Barbiere di Siviglia” e la Gran Partita K. 361 di Mozart. Contano l’idea e la qualità del suono».

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