Teatro sacro: c’è «Rosvita»

Si avvia a chiudere in bellezza «DeSidera», la rassegna di teatro sacro curata dal Centro culturale Nicolò Rezzara, che in questi giorni presenta il suo appuntamento più raro e stuzzicante, ad opera di un gruppo tra i più stimolanti. Parliamo del ravennate Teatro delle Albe e della sua ultima produzione: «Rosvita», lettura-concerto di Ermanna Montanari, diretta da Marco Martinelli e tratta dai drammi scritti nel X secolo da Hrotsvith von Gandersheim, meglio nota con il nome latino-medievale Rotsvita o Rosvita. Lo spettacolo è mercoledi sera in San Tomè, ad Almenno San Bartolomeo, con repliche venerdì a Bonate Sotto e domenica ad Albino.Rosvita e la sua opera sono un piccolo enigma della storia, e non solo del teatro. Di questa monaca tedesca, quasi sicuramente sassone, presumibilmente di famiglia nobile, probabilmente nata intorno al 935 e morta non troppo dopo il 973, si sa poco di sicuro. Trascorse la vita nel monastero di Gandersheim, in Sassonia. Scrisse poemetti agiografici che rivelano un certo gusto per il romanzesco e il favoloso, e due poemi storici sull’imperatore Ottone I (il fondatore dell’Impero romano-germanico) e la fondazione del suo monastero. Ma, soprattutto, scrisse sei drammi latino-cristiani, con il dichiarato proposito di emulare il classico Terenzio, applicandone l’eleganza stilistica a temi edificanti.Info: www.centrorezzara.it (tel. 035-24.35.39) (23/06/2008)

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