Tornano i grandi organisti
Al via il «Città di Bergamo»

L'Associazione Vecchia Bergamo si accinge a festeggiare la ventesima edizione del festival organistico internazionale «Città di Bergamo», che alla luce dei lusinghieri risultati ottenuti può veramente considerarsi nata sotto una buona stella.

Vent'anni ….  e non sentirli. Con la stessa trepidazione e la stessa passione di quando iniziò, l'Associazione Vecchia Bergamo si accinge a festeggiare la ventesima edizione del Festival Organistico Internazionale "Città di Bergamo", un'esaltante avventura, che alla luce dei lusinghieri risultati ottenuti può veramente considerarsi nata sotto una buona stella.

Basata infatti su poche ma precise linee guida - tra l'altro dichiaratamente controcorrente per l'epoca - e con altrettante poche risorse per realizzarle, la manifestazione è stata ben presto compresa, amata e sostenuta dall'affetto di una città intera, dall'amicizia d'imprenditori illuminati, dall'interesse delle maggiori istituzioni del territorio, da un consenso nazionale ed internazionale a dir poco sorprendente.
Tante energie positive verso un progetto apprezzato per la chiarezza degli intenti programmatici, la costanza nel svilupparli, la tenacia nel difenderli, l'amore nel proporli.

La scelta di puntare su un'arte dimenticata come quella dell'improvvisazione - utilizzata a guisa di un vero e proprio grimaldello artistico, per stimolare la curiosità delle nuove generazioni e di tutte le persone che percepivano la musica organistica solo come una nicchia inaccessibile per specialisti - è stata la mossa più appariscente ed efficace di un disegno tuttavia più ampio, che aveva ed ha lo scopo di rinfrescare quei principi universali di gioia, bellezza ed energia comunicativa, intrinseci ad ogni espressione musicale, forse in questo campo rimasti un po' troppo ingabbiati da veti, regole e prassi.

Da qui la chiara esigenza di tornare ad affidare all'interprete - e solo a lui, al suo carisma, alla sua personalità, così come avviene per tutti gli strumenti solistici nelle sale di tutto il mondo - le leve per dischiudere agli ascoltatori un percorso emozionale sempre unico ed irripetibile, per affrescare una propria concezione del bello, per svelare la propria visione del trascendente.
Un obiettivo solo all'apparenza estetico ed immateriale, bensì morale ed educativo, sostenuto da un'attività didattica, propedeutica e divulgativa assai intensa ed articolata, che s'esprime in molte forme. Nello scegliere, con gli interpreti, repertori sempre diversificati, illustrandoli al pubblico in modo capillare attraverso un linguaggio proteso al desiderio d'incuriosire sia l'esperto appassionato che il neofita alle prime armi; nel creare occasioni d'ascolto inusuali, privilegiando progetti concertistici o discografici di riconosciuto valore internazionale; nell'invitare spesso i compositori d'oggi, approcciando il difficile mondo dell'arte contemporanea con ragionata pacatezza e senza pericolosi fondamentalismi. 

Tali opportunità d'incontro e confronto quest'anno saranno ancora maggiori, perché per il ventennale s'è pensato di accogliere in un grande abbraccio simbolico tutti e sette gli organi entrati via via nell'orbita della manifestazione, e con essi, i loro generosi custodi: dal monumentale Serassi della parrocchiale di Pignolo, ove il Festival mosse i primi passi, fino al nuovissimo organo Corna costruito in Cattedrale, passando attraverso il solenne Felice Bossi, sempre in Duomo, l'imponente Vegezzi Bossi della Basilica di S.Maria Maggiore, lo smagliante Balbiani della parrocchiale di S.Maria Immacolata delle Grazie, il prezioso portativo della chiesetta della Beata Vergine del Giglio, il duttile Mascioni di Sala Piatti.

Sette concerti dunque - collocati tuttavia nel consueto arco temporale dei cinque week-end di ottobre utilizzando alcune date infrasettimanali - a cui è stato aggiunto, con lo splendido contributo di tutto il movimento organistico bergamasco, un ottavo evento, assolutamente unico e speciale, dedicato ai  vent'anni di Festival ed al centenario delle casa editrice musicale Carrara: una Maratona organistica. Un cartellone esplicitamente celebrativo, di primissima grandezza sia per l'eccellenza degli interpreti che per la varietà della programmazione, ove ancora una volta sarà l'arte dell'improvvisazione organistica, in tutte le sue possibili sfaccettature, a farla da padrona.

L'apertura della manifestazione, venerdì 28 settembre in Basilica di S.Maria Maggiore, è affidata ad un celeberrimo interprete internazionale, Michel Bouvard, titolare del grande organo Cavaillè-Coll di Saint Sernin a Tolosa e professore, dal lontano 1985, della classe d'organo principale della scuola musicale in assoluto più prestigiosa al mondo, il Conservatoire Supérieur Nationale de la Musique di Parigi. La prima parte dell'elegante programma è incentrata sulle radici del sinfonismo francese, con l'esecuzione del brano 'simbolo' di quella fantastica stagione artistica che è il Grand Piece Symphonique di Cèsar Franck. La seconda sul suo epilogo, con estratti dall'ultima sinfonia di Widor, un'improvvisazione di Vierne ricostruita posteriormente da Duruflé attraverso l'ascolto di una registrazione su vinile, e  - chicca finale inedita per Bergamo -  due brani composti dal nonno di Michel, Jean Bouvard, allievo diretto dello stesso Vierne.

Martedì 2 ottobre, prima data infrasettimanale del cartellone, il ritrovo è presso la piccola chiesetta della Beata Vergine del Giglio (Via S. Alessandro alta, angolo Via Tre Armi), la magnifica bomboniera che custodisce l'organo più antico della città, uno strumento tutto originale, di fine seicento, dall'accordatura inequabile. Qui, per l'usuale doppio appuntamento, uno pomeridiano alle 18,30 ed uno serale alle 21, nella collaudata forma del concerto-conferenza, proporremo l'oboe barocco di un fuoriclasse italiano acclamato in tutto il mondo, Omar Zoboli, accompagnato dal giovane ma affermato Stefano Molardi, organista, cembalista, oggi anche apprezzato direttore d'orchestra. Il programma, ovviamente coevo al periodo di costruzione dell'organo, vedrà l'utilizzo da parte di Zoboli di una copia di strumento barocco quasi costruito 'ad hoc' da Paul Hailperin, ispirato ad un originale Paulhan d'inizio '700. Dell'affascinante proposta merita una menzione speciale l'improvvisazione su tema dato,  una vera e propria rarità per un duo.

La musica antica è pure al centro del terzo appuntamento, quello di venerdì 5 ottobre in Cattedrale. Sullo storico organo Bossi siederà uno dei più ammirati tastieristi dei nostri tempi, l'olandese Bob van Asperen, l'allievo prediletto di quel Gustav Leonhardt, recentemente scomparso, nostro ospite sullo stesso strumento nel 1999, a cui il recital è dedicato con amorevole nostalgia. Il programma, imperniato sul repertorio prediletto dal maestro olandese, è un florilegio di rimandi storici e geografici: si va da Jan Pieterszoon Sweelinck (450esimo anniversario della nascita) a Tarquinio Merula (per anni attivo nel Duomo di Bergamo), da Giovanni Gabrieli (400esimo anniversario della morte) a Johann Jacob Froberger e Louis Couperin, di cui van Asperen sta incidendo le rispettive opere integrali, per concludere con le vivide sonorità di Padre Soler.

Di grande spessore musicale s'annuncia il recital di venerdì 12, quello in Santa Maria Immacolata delle Grazie tradizionalmente dedicato alla presentazione di un giovane vincitore di Concorso Internazionale. Faremo conoscenza con Paul Goussot, brillante vincitore lo scorso anno del 26° Concorso d'improvvisazione di St.Albans (UK), il quale, nonostante la giovane età, siede già sullo scranno di uno degli strumenti storici francesi più prestigiosi, il Dom Bedos dell'Abbazia Saint-Croix di Bordeaux.

L'improvvisazione avrà un ruolo fondamentale nella serata - con due grandi affreschi estemporanei, uno iniziale in stile antico ed uno finale in stile libero - ma  si potranno ascoltare anche alcuni capolavori immortali assoluti, come la Passacaglia bachiana o la prima Sonata di Guilmant.

Il giorno seguente, sabato 13, ancora in Cattedrale - sfruttando la varietà timbrica dei due grandi strumenti contrapposti, oltre al piccolo portativo costruito da Silvio Zambetti nel 2009 - ecco l'evento clou del ventennale: una Maratona organistica di 12 ore, con una piccola pausa solo per poter celebrare la messa pre-festiva, che vedrà impegnati ben 24 strumentisti bergamaschi, di tutte le età e provenienti da tutta la provincia, per festeggiare, con il Festival, il centenario di un'istituzione musicale tanto unica quanto prestigiosa per Bergamo, a cui l'intero movimento musicale italiano novecentesco, in particolare quello legato alla musica sacra ed organistica, deve molto in termini di conoscenza e divulgazione: le Edizioni Carrara. Un tributo sentito e doveroso, a chi ancor oggi, in mezzo a mille difficoltà, crede fermamente nel potere invisibile della sapienza. L'elenco dei partecipanti riportato nel libretto ufficiale è in semplice ordine alfabetico. L'intera programmazione, con gli orari e i protagonisti delle varie esecuzioni, verrà stampata poco prima dell'evento e distribuita in chiesa il giorno stesso della Maratona, oltre che pubblicata sul sito del Festival. Ciascun organista, o ensemble di organisti, avrà a disposizione 25 minuti, nei quali potrà proporre qualsiasi repertorio a lui congeniale, improvvisazione inclusa, avendo il solo obbligo d'inserire almeno una composizione di un autore pubblicato da Carrara.

Con il sesto appuntamento, quello di venerdì 19 ottobre in S.Alessandro della Croce in Pignolo che vede protagonista il geniale compositore tedesco Theo Brandmüller, si va a lambire un'altra delle missioni peculiari del Festival, quella della lenta, inesorabile ed indispensabile presa di coscienza sul mondo della musica contemporanea, filtrato attraverso l'approccio diretto con i suoi massimi protagonisti. Sul magnifico organo Serassi del 1860, Brandmüller, forte di una pratica liturgica quotidiana e di un'esperienza concertistica più che trentennale, presenterà un programma assai originale ed accattivante, il quale, dopo un preambolo coloristico dedicato agli antichi, ci permetterà di approfondire lo stile di Giacinto Scelsi, figura di spicco del novecento italiano, del vivente Werner Heider, con l'esecuzione di una nuova opera in prima assoluta italiana, nonché di sé stesso, sia attraverso una propria composizione che due improvvisazioni. Altamente evocativo è il mistico finale, dedicato al suo maestro di composizione, il grande Olivier Messiaen.

Il martedì successivo, 23 ottobre, seconda data infrasettimanale del cartellone, nella magica atmosfera dello stile Liberty della Sala Alfredo Piatti, proporremo una novità assoluta per il Festival e per la città di Bergamo: improvvisazioni organistiche a commento  sonoro della  proiezione di un film muto. Protagonista di una così rara operazione artistica - inusuale tuttavia solo alle nostre latitudini, perché nel mondo anglosassone esistono ancor oggi sale dotate di organi appositamente progettati per questo tipo di performance - sarà un vero e proprio specialista, amante appassionato di questo genere, da anni dedito anche alla ricostruzione di vecchi film, lo spezzino Ferruccio Bartoletti. La pellicola scelta per questa 'première orobica' è intrigante e spettacolare; si tratta di 'Metropolis', di Fritz Lang, un lungometraggio girato nel 1927, antesignano dei colossal di fantascienza dei giorni nostri. 

Gran chiusura infine in Cattedrale, venerdì 26 ottobre, con il graditissimo ritorno a Bergamo di colui che è ritenuto il più straordinario improvvisatore dei nostri giorni, Wolfgang Seifen, docente d'improvvisazione all'università di Berlino e titolare del tempio memoriale dedicato all'imperatore Guglielmo. Musicista poliedrico, fecondo compositore  - sua la messa 'Tu es Petrus', per grande orchestra e coro, in onore degli ottant'anni di papa Benedetto XVI - Seifen è solito dedicare l'intero concerto alla sola improvvisazione. Una sfida terrificante, che pochissimi al mondo si sentono in grado d'affrontare. Il concerto è quindi articolato in varie sezioni dalla forma compositiva già dichiarata (Preludio e Fuga, Corale, Sinfonia, etc.) e sviluppate in stili storicamente diversi, utilizzando rigorosamente i temi proposti dal pubblico.

Un degno finale per onorare appieno l'arte che il nostro Festival ha voluto valorizzare fin dalla sua prima edizione, riportandola prepotentemente all'attenzione di tutto il movimento organistico italiano e guadagnandosi stima incondizionata in tutta Europa.

Fra le varie attività collaterali del Festival va segnalata la prosecuzione della felice collaborazione con Bergamo Scienza, nata con l'obiettivo di far conoscere l'organo, specialmente ai ragazzi d'età scolare, da un punto di vista scientifico e costruttivo: una macchina complessa, crogiuolo di tante arti, fonte sempre di sorprese e meraviglie. Sono previste visite guidate agli organi del Duomo, e lezioni con l'ausilio di audiovisivi in Basilica di Santa Maria Maggiore ed in S. Alessandro della Croce. In entrambi i casi viene dato grande spazio all'ascolto mirato della fonica degli strumenti coinvolti.
In occasione infine della sua permanenza a Bergamo, Wolfgang Seifen terrà una masterclass d'improvvisazione di tre giorni: un'esperienza che raccomandiamo caldamente a tutti i giovani organisti.
Che la festa abbia inizio!

La Direzione Artistica
M° Fabio Galessi

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