«Troppo lavoro, sono stanco»
Radio Ponte, addio dopo 40 anni

«Sono giorni un po’ tristi, ma ero troppo stanco e ho deciso di fermarmi». Enrico Tamborini - fondatore cuore e anima di Radio Ponte International - il 29 febbraio ha scelto di chiudere la storica emittente radiofonica bergamasca, che per quarant’anni è stata la colonna sonora di tanti lombardi.

«A inizio anno c’era da decidere se fermarsi e ci siamo fermati - racconta Tamborini, 65 anni -, avremmo forse potuto concludere il 2016, ma la passione non bastava più. Era un lavoro che facevo da solo, e non avendo figli, né soci, lo stress mio personale era troppo: una mole di lavoro e di responsabilità di cui è difficile rendersi conto dall’esterno. Bisogna considerare che la radio non è un gioco, ma un’attività commerciale con dei costi. Ma è stato bello, affascinante e sono contento che Radio Ponte abbia tagliato il traguardo delle 40 candeline».

Radio Ponte è nata nel 1976, nel pieno boom delle radio libere, da sette amici con la passione della musica. «Eravamo tutti di Ponte, ci piaceva la musica leggera e non ne potevamo più ascoltare solo la Rai. Non trasmettevano mai i grandi successi che uscivano sui 45 giri e avevano anche la brutta abitudine di parlare sopra i dischi», ricorda Enrico «Mimmo» Tamborini.

I sette amici hanno cominciato con un trasmettitore portatile, poi è arrivata la legge che autorizzava le radio e si sono attrezzati meglio. Per i primi tempi è stato davvero «solo» un gioco, per quanto impegnativo: «Ci davamo il cambio ogni 3-4 ore e coprivamo in diretta tutta la giornata. Mi sono subito reso conto della potenza della radio: le persone ci ascoltavano, intervenivano ai nostri microfoni aperti, lasciavano dediche. Avevamo molto successo anche perché di radio ne esistevano poche e il segnale viaggiava forte. Tanti ci ascoltavano di notte, al lavoro».

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