Tutta la vita su un palcoscenico
Al Teatro Creberg arriva Cabaret

Sulla scia dell’unanime consenso di pubblico e critica raccolto nella scorsa stagione, Cabaret il Musical prosegue il tour anche nella stagione 2016/17 e arriva a Bergamo.

L’appuntamento è per sabato 5 novembre alle ore 21 al Teatro Creberg di Bergamo.Cabaret è un classico del teatro musicale, famosissimo in tutto il mondo anche grazie all’omonimo film del 1972, vincitore di 8 premi Oscar, con Liza Minnelli. Scritto da Joe Masteroff, con le musiche di John Kander e le liriche Fred Ebb (tradotto con attenzione da Michele Renzullo), lo spettacolo vanta una colonna sonora straordinaria, a diritto entrata nel patrimonio dei musical grazie a brani intramontabili come «Willkommen», «Money», «Maybe This Time» e la nota «Life is a Cabaret» («La vita è un cabaret»), considerata da molti un inno internazionale alla speranza.

Cabaret è uno spettacolo molto caro al regista Saverio Marconi, che lo aveva già portato in scena in precedenza in due edizioni molto diverse (nel 1992 e nel 2007). Questo nuovo allestimento non è sfarzoso, abbandona lustrini e paillettes per dare più sostanza alle parole; è amaro, duro e toccante; rispecchia la vita con tutte le sue «meravigliose brutture».

È teatro nel teatro, con una scenografia che «invade» il palcoscenico, firmata da Gabriele Moreschi e dallo stesso Saverio Marconi. Raffinati ed eleganti i costumi di Carla Accoramboni, frutto di un’attenta ricerca storica. Le luci di Valerio Tiberi regalano allo spettacolo atmosfere ora intense ora quasi sospese. Esplosivi i quadri musicali del Kit Kat Klub, con le potenti coreografie di Gillian Bruce, tra cui spicca la travolgente e sensuale “Mein Herr”. La direzione musicale è di Riccardo Di Paola, la supervisione musicale è di Marco Iacomelli, il disegno fonico di Enrico Porcelli

Nella Berlino dei primi anni Trenta, sullo sfondo dell’avvento del nazismo, si intrecciano le storie dei vari personaggi: la fragile ed evanescente Sally Bowles (Giulia Ottonello), giovanissima stella del Kit Kat Klub, che inizia una tempestosa relazione con il giovane romanziere americano in cerca di ispirazione Cliff Bradshaw (Alessandro Di Giulio), l’austera Fräulein Schneider (Altea Russo), il timido e riservato ebreo Herr Schultz (Michele Renzullo), la libertina Fräulein Kost (Valentina Gullace), il nazista Ernst Ludwig (Andrea Verzicco). E, a sorvegliare tutti, come un personaggio brechtiano, un eclettico Giampiero Ingrassia/Maestro di Cerimonie, che prende vita solo sul palcoscenico del Kit Kat Klub. È il filo conduttore che rappresenta l’aspetto ludico della storia - vuole che tutti si lascino travolgere dall’atmosfera licenziosa del locale e si divertano per dimenticare i problemi che esistono realmente - e allo stesso tempo quello ambiguo e stravagante. Un Maestro di Cerimonie ammiccante, ammaliante, tentatore, che apre agli spettatori le porte del mitico club berlinese, metafora della decadenza del mondo, sempre pronto a ridere e scherzare, ma con una morale corrotta, sottolineata anche dal trucco sapiente (un misto tra Joker, il Corvo e il cantante dei Kiss Gene Simmons), una maschera che trasuda inquietudine.

Ingrassia si cimenta in un ruolo complesso e dalle mille sfaccettature, che gli è valso il Premio Persefone 2016 come migliore attore protagonista di musical: recita ma soprattutto canta, con un momento di particolare intensità in «I don’t care much/Non importa». E nell’invito agli spettatori ad affrontare la realtà e ad abbandonare l’indifferenza è racchiuso il senso profondo dello spettacolo: «Vi emozionerete, piangerete, sicuramente, e vi farete molte domande».

E mentre Sally sogna di diventare una grande attrice, fuori dal trasgressivo club il mondo va in frantumi e sulle vite di tutti sta per abbattersi la furia hitleriana. «La vita è un cabaret», canta Sally Bowles sul finale dello spettacolo, ma nel celeberrimo brano – cui Giulia Ottonello dona straordinaria vocalità e, allo stesso tempo, profonda drammaticità – esplodono i tormenti, le aspirazioni fallite, il tentativo di cercare spensieratezza anche quando il dramma incombe. Saranno le ultime battute di Cliff a preludere al tragico epilogo: «C’era un cabaret ed un presentatore e una città chiamata Berlino in un paese chiamato Germania, ed era la fine del mondo». E per il Maestro di Cerimonie non resta che una parola: «Auf Wiedersehen».

Informazioni
Teatro Creberg Bergamo
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http://www.crebergteatrobergamo.it

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Via Pizzo della Presolana, 24125 - Bergamo
Tel.:035/343434
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Orari di apertura da mercoledì a sabato dalle 13 alle 19. Il giorno dello spettacolo la vendita apre 1 ora prima dell’inizio
Biglietteria on line www.ticketone.it
Punti vendita: Fiera di Bergamo – Via Lunga Bergamo Tel. 035/3230911;MediaWorld c/o Orio Center – Tel. 035/4211111.

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