
Arte e letteratura, immagine e scrittura: «sfogliando il tempo della cattività» la figura inquietante di un lettore nascosto nel buio balugina tra i volumi della libreria Ars di via Pignolo 116. E’ infatti dedicata allo spazio/tempo della lettura come liberazione, come viaggio intimo e segreto in una dimensione altra sottratta allo scorrere del tempo, la video-installazione realizzata appositamente per la libreria dai Ferrariofreres, collettivo di artisti attivo sin dai primi anni ’90 tra Milano e Bergamo. Come fosse stato dimenticato nella stanza, il lettore (che è suggestivo spiare la sera quando la libreria è chiusa) trasforma la sua prigionia nell’abbandono totale all’universo della lettura, scandito soltanto dal fluire delle pagine scritte che si scolpiscono nella mente spazzando via ogni altro pensiero. Il pittore e noto restauratore bergamasco Giuseppe Arrigoni ripercorre invece fino al 12 ottobre al Centro Culturale S. Bartolomeo tutto il suo itinerario artistico: dalle opere pittoriche, paesaggi, ritratti e nature morte caratterizzati da un fresco e pastoso colorismo, alla grafica fino alla documentazioni di alcuni tra i più significativi restauri, come quelli che hanno restituito alla città gli splendidi affreschi due-trecenteschi del monastero di Matris Domini. Ma con l’èquipe di Mauro Pelliccioli Arrigoni è intervenuto in passato su tanti altri capolavori, dal Tiepolo al Tintoretto, dal Mantenga al Trionfo della morte di Clusone fino, nel dopoguerra, all’Ultima Cena di Leonardo.
Sono i «Testimoni silenti» della giovane artista bergamasca Barbara Zanchi i protagonisti della mostra allestita fino al 9 ottobre alla Galleria Arsmedia di via S. Tomaso 49/b. La pittrice compie attraverso la tela un viaggio dentro la natura, tra le sue misteriose «architetture», alla scoperta di un universo che vive secondo ritmi e leggi interni e imperscrutabili. Ad essi, e all’infuocarsi del colore, la Zanchi affida le proprie emozioni, scaricate sulla tela a colpi di spatola.Olii e acquarelli illustrano fino al 5 ottobre nello spazio espositivo dell’ex Ateneo in Città Alta (piazza Reginaldo Giuliani) la pittura figurativa di Franco Farina che indaga con la stessa delicatezza la poesia di fiori e fondali marini come il confine tra sogno e realtà. Protagonista è la figura femminile, fata e sirena, che diventa emblema di un ideale di bellezza e armonia.
(04/10/2003)
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