Un concerto a sostegno della ricerca
Zubin Metha per il «Negri - Weizmann»

Lunedì 9 febbraio alle 20, al Teatro alla Scala, il Maestro Zubin Mehta dirigerà l’Orchestra Filarmonica della Scala in occasione dell’ormai più che ventennale concerto straordinario a sostegno della ricerca congiunta dell’Istituto Weizmann di Scienze di Rehovot (Israele) e dell’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche «Mario Negri».

Durante il concerto, organizzato dalla Fondazione Negri Weizmann, saranno eseguite musiche di Ludwig van Beethoven: Egmont, Ouverture; Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60; Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 «Eroica» (contributi a partire da 20 fino a 300 euro - Per prenotazioni: Aragorn - Tel. 02 465 467 467 [email protected] - Per ulteriori informazioni: Metafora – Tel. 02 4548 5095/6)

L’impegno della Fondazione Negri Weizmann si è andato concentrando nel sostegno alla ricerca sulle cause della malattia di Alzheimer condotta dai due Istituti. I fondi raccolti con il prossimo concerto contribuiranno alla realizzazione di un laboratorio comune di ricerca al fine di rendere ancora più efficace lo scambio scientifico tra i due Istituti per lo sviluppo di progetti in collaborazione. Lo scambio di conoscenze, di esperienze scientifiche e di ricercatori fra i due istituti, consentirà un miglior sviluppo di progetti condivisi, garantendo tempi di esecuzione più brevi e una crescita culturale capace di affrontare meglio le problematiche che la malattia di Alzheimer propone.

«Attualmente – spiega Silvio Garattini, Direttore dell’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” – è già in corso una collaborazione che vede coinvolti Gianluigi Forloni e Diego Albani per l’Istituto Mario Negri e Menahem Segal per l’Istituto Weizmann. Collaborazione che ha per tema i meccanismi patofisiologici che legano gli effetti dello stress allo sviluppo della malattia di Alzheimer. La collaborazione si basa sulla disponibilità di modelli sperimentali ben caratterizzati nei laboratori milanesi e sulle complementarietà delle competenze dei due laboratori, biochimiche e comportamentali a Milano ed elettrofisiologiche a Rehovot».

I primi risultati di questa collaborazione sono già stati pubblicati (Grigoryan et al 2014**) e saranno inseriti in una presentazione da parte di Menahem Segal al prossimo Congresso AD/PD di Nizza.

«La disponibilità di risorse economiche adeguate per la realizzazione di un laboratorio comune – aggiunge Robert Parienti, Delegato Generale per l’Europa dell’Istituto Weizmann di Scienze – permetterà di alimentare questo progetto allargando i contenuti ad altri aspetti della fisiopatologia dell’Alzheimer e soprattutto creando le condizioni per lo scambio di giovani ricercatori fra i laboratori per l’acquisizione diretta di competenze scientifiche e metodologiche essenziali per migliorare l’approccio ad una malattia complessa come l’Alzheimer».

In questo momento all’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche «Mario Negri» e all’Istituto Weizmann di Scienze gli studi sono concentrati sull’identificazione di nuovi bersagli terapeutici aumentando la conoscenza dei meccanismi patologici alla base della malattia; l’individuazione di biomarcatori capaci di rivelare in una fase precoce, la presenza della malattia; la caratterizzazione più accurata e selettiva possibile di profili di rischio che identifichino specifici gruppi di soggetti Alzheimer.

(** Grigoryan G, Biella G, Albani D, Forloni G, Segal M. Stress impairs synaptic plasticity in triple-transgenic Alzheimer’s disease mice: rescue by ryanodine. Neurodegener Dis. 2014;13(2-3):135-8)

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