Un tetto e tanto buon rock ’n’ roll
I Beatles a Savile Row, 46 anni fa

Era il 30 gennaio del 1969, e nessuno pensava che quella sarebbe stata l’ultima esibizione degli scarafaggi di Liverpool.

Le immagini sono ancora meravigliose: un tetto nella centralissima Savile Row, la via londinese dei sarti, e la musica che si diffonde per strada. E che musica: sul tetto ci sono John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr, in una parola sola i Beatles. Probabilmente il gruppo musicale più famoso nella storia, ora come allora: lì, sul tetto del loro quartiere generale, la Apple Records, a suonare live. Un concerto a sorpresa, con i fans assiepati sotto a strabuzzare gli occhi.

Non tutti però, perché in fini dei conti siamo sempre in Inghilterra, la patria della privacy e del rispetto delle regole: e allora ecco qualcuno che chiama la polizia per capire cosa facciano quei ragazzacci sul tetto a suonare, capelli lunghi al vento e barba d’ordinanza. Molto rock ’n’roll. Era il 30 gennaio, giusto 46 anni fa, e la performance passò alla storia come il rooftop concert, un momento indimenticabile. Come le facce dei bobbies inglesi intervenuti a cercare di riportare l’ordine. Indimenticabile anche perché di fatto fu l’ultima esibizione pubblica dei Beatles.

Qualche decennio più tardi, la sola band che può forse vantare un simile successo planetario provò a rifare il verso ai Beatles, ma negli Usa. Gli irlandesi U2 improvvisarono una session sui tetti di Los Angeles per il lancio di «Where the street have no name», uno dei brani di maggior successo di «Joshua Tree», forse l’album migliore della loro carriera. Era il 1987, 28 anni dopo la mitica performance dei Beatles: ma come sempre l’originale è meglio.

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