Una speranza da pensare
e l’albero africano della pioggia

Sabato 9 maggio due incontri di rilievo nell’ambito del programma di «Bergamo Festival»

Imprigionare l’acqua in terre caratterizzate da siccità cronica sembrerebbe possibile solo grazie alla danza della pioggia, ma un architetto italiano, Arturo Vittori, è riuscito nell’impresa. Sabato 9 maggio alle ore 18 Arturo Vittori, ribattezzato l’alchimista del nuovo millennio, presenterà a Bergamo Festival la sua straordinaria invenzione: «Warka Water», l’albero della pioggia, un sistema semplice, poco costoso ed efficace per favorire la raccolta dell’acqua potabile. Moderatrice dell’incontro sarà Mariola Peretti, presidente Iconemi.

Warka Water è una struttura alta circa 10 metri, pesa 60 chili ed è in grado di raccogliere la rugiada che si forma di notte, producendo, tramite un processo spontaneo e naturale, fino a 90 litri di acqua al giorno.Costa poco assemblarlo (si stima circa 1000 dollari), è facile da costruire (quattro uomini lo montano in circa 10 giorni) ed è realizzato con materiali ecologici e facilmente reperibili (bamboo, filo di canapa e poliestere). Il primo prototipo di Warka Water è attualmente in costruzione in Etiopia, da questa prima installazione l’albero della pioggia verrà testato e ulteriormente sviluppato per essere poi esportato in altri Stati africani.

Sempre tra gli appuntamenti di sabato 9 maggio di Bergamo Festival (incentrato sul tema «Fare la pace»), va segnalata la presenza del primo grande ospite internazionale, Jürgen Moltmann, uno dei più grandi teologi del Secondo Novecento. Alle ore 20.45 Moltmann affronterà il tema «Pensare la speranza. Credere nel futuro per vivere il presente». L’intervista sarà condotta da monsignor. Massimo Epis, direttore della Scuola di Teologia del Seminario di Bergamo e vicepreside della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.

Nel 1964 Moltmann ha pubblicato uno dei suoi testi più famosi intitolato «Teologia della speranza». A cinquant’anni dalla sua prima edizione, il celebre saggio continua ad avere una sorprendente attualità, perché immutato e forse più decisivo di allora è il bisogno della nostra società di pensare la speranza. L’evento fa parte di «Futuro prossimo», l’ambito di Bergamo Festival che raccoglie le lezioni di grandi interpreti internazionali sul tema della pace e sui processi di costruzione della vita civile.

Ricordiamo che tutti gli eventi sono gratuiti previa iscrizione on line sul sito internet di Bergamo Festival.

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