Venezia: Europa contro Oriente per il Leone d’oro

Cartellone di tutto rispetto, quello che il neodirettore Marco Muller è riuscito ad approntare per la 61ª edizione della Mostra del cinema. Quest’anno Venezia, tra pellicole in concorso e fuori concorso, sembra avere poco da invidiare all’eterno rivale, il Festival di Cannes. In corsa per il Leone d’oro ci sono autori del calibro di Wim Wenders, del tedesco Alejandro Amenabar, dell’israeliano Amos Gitai, dell’inglese Mike Leigh. Oltre, beninteso, al nostro Gianni Amelio, che al cospetto dei grandi non sfigura.E fuori concorso ci sono il francese Claude Chabrol, l’americano Spike Lee, il portoghese Manoel De Oliveira (cui verrà assegnato il Leone d’oro alla carriera, così come al regista americano Stanley Donen, l’autore di indimenticabili commedie come «Singin’ in the rain»). Una delle novità della Mostra di quest’anno sono i film d’animazione, che a Venezia non si erano mai visti. Ecco così un cartellone abbondante di cartoni animati. In concorso per il Leone d’oro c’è il maestro dell’animazione giapponese Miyazaki («La città incantata») che in prima mondiale presenta «Howl’s moving castle». Steven Spielberg, che già omaggia Venezia con il film d’apertura «The Terminal» con Tom Hanks, ha dato a Muller per la prima mondiale l’atteso «Shark tale» che si vedrà in piazza San Marco come evento speciale. In chiusura dal giappone arriverà «Steamboy» di Otomo Katsuhiro, fuori concorso.

È solida la pattuglia italiana in concorso alla 61ª Mostra di Venezia, segno di una certa vitalità del cinema di casa nostra. Oltre a Gianni Amelio («Le chiavi di casa»), Guido Chiesa («Lavorare con lentezza») e Michele Placido («Ovunque sei»), che concorrono per il Leone d’oro, fuori concorso abbiamo altri tre film italiani: l’atteso «Eros» di Michelangelo Antonioni, «Come inguaiammo il cinema italiano» di Daniele Ciprì e Franco Maresco e «L’amore ritrovato» di Carlo Mazzacurati.

Gli italiani - anche se non direttamente - dovranno vedersela con autori di primo piano del cinema mondiale, nomi del calibro di Spike Lee (autore dello straordinario «La 25ª ora»), di Claude Chabrol e di quell’autentico mito della settima arte che ormai è Steven Spielberg. Va detto che nel gruppo di casa nostra mancano i grandi nomi, ma ormai non è una novità. I big del calibro di Bernardo Bertolucci e Ermanno Olmi sono molto restii a partecipare al concorso, e preferiscono optare per la formula della partecipazione in qualità di ospite di prestigio, come evento speciale.

(30/07/2004)

© RIPRODUZIONE RISERVATA