I programmi «simil-gratuiti»:
ecco cosa scrive il sito incriminato

Anche io - ci scrive Marcella - ho ricevuto circa 30 mail di sollecito di pagamento. Io ho sempre risposto che non avrei pagato per qualcosa che non avevo nemmeno richiesto.
Mi hanno minacciato con questa mail:

Gentile Signora xx
ci dispiace comunicarle che, ad oggi, non abbiamo percepito il pagamento della nostra fattura  nr. F941623, ed non avendo preso in
considerazione le nostre comunicazione di solleciti tramite e-mails, lettere ed anche da parte del nostro ufficio recupero crediti,siamo
costretti:

- a fissare una udienza presso Giudice tributario tramite nostro avvocato.
- spese a carico  Vostro per le ingiunzioni tributarie.
Le comunichiamo che, se entro il giorno 04/04/2012 non provvedera ad effetuare il pagamento di 122,90 Euro per la Vostra iscrizione al nostro sito fatto senza dubbio da lei come dimostrato nelle precedenti comunicazione, Le faremo fissare dal nostro avvocato la data di udienza presso il Tribunale Regionale Giudiziario.

Io non mi sono spaventata ma ho sentito il mio avvocato, Marina P. che mi ha risposto:
«Il Giudice tributario è quello competente a decidere solo in materia di imposte e tasse, e le parti sono l'Amministrazione tributaria e il soggetto inciso dalla tassa o imposta (il contribuente persona fisica o giuridica). Non decide sul recupero credito tra due privati.

Invece il Tribunale regionale giudiziario è un soggetto inventato di sana pianta. Esiste, per assonanza, il Tribunale amministrativo regionale (Tar) che giudica solo della lesione di interessi legittimi e diritti soggettivi nei rapporti tra una PP.AA. (o un concessionario di pubblici servizi o una ex-municipalizzata, c.d. "società in house providing") e un soggetto di diritto privato. Non decide sul recupero credito tra due privati».

Guarda caso l'unico che non hanno citato è il Tribunale ordinario (che non è affatto su base regionale), che decide su tutte le materie del codice civile, compreso il recupero crediti.

Visto il comportamento di tali soggetti, potrebbe essere fatta una segnalazione alla polizia postale (competente a reprimere le frodi via e-mail e on-line) per verificare se questo tipo di intimidazione viene svolta su larga scala, verso un numero indistinto di utenti web. Oppure si ci può limitare a minacciarlo.

Quindi minacciavano senza nemmeno sapere quello che dicevano.
Dopo aver risposto loro in questo modo hanno smesso di scrivermi 5 mail al giorno.
Marcella

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