Google, Amazon e Microsoft
Un 2015 da grandi numeri

Per le tre big del settore hi tech «made in Usa»ci sono molte ragioni per brindare.

Nonostante le incertezze sulla ripresa dell’economia mondiale, i loro utili nel terzo trimestre del 2015 hanno fatto registrare un boom che e’ andato ben oltre le già rosee attese. E anche i mercati possono brindare, con Wall Street spinta al rialzo anche dai buoni risultati dei tre giganti della West Coast. Questi i numeri. Alphabet, la holding a cui fa capo Google, ha chiuso il terzo trimestre con utile netto che sale a 3,98 miliardi di dollari a fronte dei 2,74 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. Mentre i ricavi sono saliti del 13% a 18,68 miliardi di dollari. Niente male, se si considera anche l’annuncio di un piano di riacquisto di azioni proprie da 5,1 miliardi di dollari. Il titolo è così volato oltre il 9% spingendo le azioni a un nuovo record assoluto oltre i 745 dollari. Andando più nel dettaglio, le spese operative sono salite a 6,93 miliardi di dollari, pari al 37% dei ricavi come l’anno precedente. Il nuovo chief financial officer, Ruth Porat, sta cercando di frenarle, ma attento a non danneggiare eventuali possibilità di crescita. Fra le iniziative prese quella di chiedere ai responsabili delle varie divisioni di controllare se gli attuali dipendenti possano essere impiegati in differenti ruoli prima di chiedere nuove assunzioni o risorse extra.

Per quanto riguarda il colosso americano dell’e-commerce Amazon, torna per la seconda volta in due trimestri in nero, col titolo volato ieri nelle contrattazioni after hour, raggiungendo i massimi storici. L’utile netto del gruppo guidato da Jeff Bezos si e’ attestato a 79 milioni di dollari, a fronte del rosso record dello scorso anno dovuto al flop dello smartphone Fire, che ha costretto Amazon a 170 milioni di dollari di svalutazioni. I ricavi, poi, salgono del 23% a 25,4 miliardi di dollari, al di sopra dei 24,9 miliardi di dollari attesi. Per il trimestre in corso Amazon prevede ricavi per 33,5-36,75 miliardi di dollari. Mentre Bezos si gode la crescita del 10% delle sue azioni arrivando a piazzarsi al terzo posto tra i Paperoni d’America con un patrimonio di circa 55 miliardi di dolari, dietro solo a Bill Gates e Waren Buffett, secondo il Billionaire Index di Bloomberg. Mentre lo stesso Gates, nella classifica di Forbes, vede insidiato il suo primato da Mr.Zara, lo spagnolo Amancio Ortega.

Trimestre positivo anche per Microsoft, nonostante il calo dei ricavi del 12% a 20,38 miliardi di dollari. Ma la cura del nuovo Ceo Satya Nadella (subentrato a Steve Ballmer) sembra funzionare. L’utile netto è quindi salito a 4,62 miliardi di dollari contro i 4,54 miliardi di dollari dello stesso periodo dello scorso anno. E a spingere l’utile e’ stato il calo dei costi registrati dal colosso di Redmond, grazie all’azione di Nadella per rilanciare il gruppo fondato da Bill Gates

© RIPRODUZIONE RISERVATA