Una vita senza social?
Due giovani su tre in ansia

Il 65% dei ragazzi mostra ansia o irritabilità in caso di mancanza di connessione; uno su 6 passa almeno 5 ore al giorno attaccato a smartphone o pc.

Sono i dati di una recente indagine di Skuola.net che diventano drammaticamente ancorati alla realtà alla luce del fatto di sangue avvenuto a Reggio Calabria, dove una 17enne è stata arrestata per aver ucciso la madre, colpevole di averle tolto Pc e smartphone. Un caso estremo certo, ma anche un campanello d’allarme. Il 20% circa degli intervistati da Skuola.net nell’ambito dell’iniziativa della Polizia di Stato «Una vita da social», ha definito «fondamentale» il ruolo dei social per le relazioni con amici e conoscenti, e per un ulteriore 60% è «importante».

A conti fatti, solo il 20% dei circa 10mila intervistati nel 2014 non ha usato Facebook, Twitter & co come mezzo principale di contatto con gli altri. È forse per questo il 16% dichiara di essere assalito dall’ansia in caso di assenza (anche temporanea) di connessione. Un altro 48% si sente subito infastidito e irritato, anche se dichiara di poter aspettare. In occasione del Safer Internet Day 2015, Skuola.net ha nuovamente interrogato i ragazzi sulle loro abitudini con la collaborazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’ambito dell’iniziativa Generazioni Connesse, il Safer Internet Center Italiano. Lo scenario è chiaro. Più del 40% passa più di 3 ore al giorno sui social, con un picco superiore alle 5 ore su per circa il 18% dei ragazzi. Smartphone e Pc sono i device preferiti, usati quotidianamente dal 56% e dal 31% dei circa 8mila teenagers intervistati. E molti di loro non sanno più farne a meno.

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