Il grido d’allarme del sindaco di Stezzano
«Poco personale, chiuderemo uffici»

«Con una situazione del genere non possiamo più andare avanti e ci troveremo costretti a chiudere alcuni uffici». È l’allarme lanciato dal sindaco di Stezzano Elena Poma in una lettera consegnata al presidente del Consiglio Matteo Renzi (in occasione della visita alla Freni Brembo lo scorso 21 maggio) e inviata anche ai parlamentari bergamaschi.

Il comune dell’hinterland, che conta oltre 13 mila abitanti, si trova infatti in una situazione di emergenza a causa della mancanza di personale. In municipio lavorano 35 dipendenti che, a causa di pensionamenti già programmati, il prossimo anno arriveranno a 32. Come sottolineato dal sindaco nella missiva «se facessimo riferimento al decreto per gli enti locali che hanno dichiarato il dissesto finanziario, Stezzano dovrebbe avere 90 dipendenti». Difficile quindi lavorare in tali condizioni, senza contare la preoccupazione per gli anni a venire. «Nel 2017 sarà impossibile far fronte alle necessità della nostra popolazione - scrive il sindaco -. Il Comune sarà costretto a chiudere uffici indispensabili come l’ufficio ambiente, quello per la gestione del patrimonio, l’ufficio tecnico. Altri, come i servizi sociali, la segreteria e la biblioteca vivranno una vera e propria emergenza».

Ma come si è arrivati ad una situazione del genere? «La legge finanziaria del 2016 ha ulteriormente penalizzato la nostra “capacità assunzionale”, cancellando la norma che prevedeva la possibilità di reintegrare il 100% del personale in uscita, per quei comuni che presentavano un rapporto tra spese del personale e spese correnti al di sotto di una soglia definita - continua il sindaco Poma -. Questo criterio premiava gli enti virtuosi, tra quali si trovava anche il nostro comune: ora questa possibilità è sparita. Di fatto nel 2017 il nostro comune potrà reintegrare solo una unità a fronte di quattro uscite».

Per questo il primo cittadino di Stezzano si fa portavoce anche dei numerosi colleghi che si trovano a fronteggiare situazioni simili alla sua e precisa: «I sindaci sono quotidianamente chiamati a rispondere delle loro scelte: chiudere gli uffici a Stezzano non sarà una scelta della mia amministrazione, ma una strada obbligata, imposta da leggi nazionali dalle quali io per prima prendo le distanze. I tagli lineari, siamo stanchi di dirlo, (lo dicevano anche molti dei suoi attuali Ministri quando erano sindaci), non risolvono i problemi del nostro Paese, anzi, danneggiano i comuni virtuosi e non incidono su quelli che da sempre gestiscono senza oculatezza i conti pubblici!»

A supportare la tesi del sindaco Poma anche l’Anci, che ha affrontato il tema in questi giorni, e un documento unitario sottoscritto da CGIL e CISL FP di Bergamo. La lettera a Renzi si conclude con un invito: «Carissimo Presidente, lo scorso 21 maggio mi ha assicurato il suo interessamento. Ora mi aspetto che mantenga la promessa».

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