Si gioca 117 mila euro al Lotto
Non pagherà. I giudici: era malata

Dalmine, sentenza a favore dell’ex titolare di una ricevitoria: effettuò ben 928 giocate in un’ora. La Corte dei Conti annulla il debito: un «raptus».

Sì, è vero, fece quasi un migliaio di giocate nel breve volgere di un’ora, guardandosi bene versare le relative quote. Tuttavia, a determinare la titolare di una ricevitoria del Lotto di Dalmine alla «frenetica sequenza temporale di giocate compulsive» altro non fu che un vero e proprio «raptus», come documentato dalla documentazione sanitaria prodotta dal suo difensore.

Fatto questo che, a detta dei giudici della Corte dei Conti lombarda, ha finito per escludere a priori la «capacità di volere» della 43enne di Dalmine. Di qui la decisione di esimerla dal «mancato pagamento» di quasi 120 mila euro all’amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. Curiosa, non c’è che dire, la sentenza della Corte dei Conti della Lombardia, sezione giurisdizionale.

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