Il mondo bizzarro
di Jessica Spotswood

Jessica Spotwood, appassionata di teatro e di musica, nel suo «Wicked» gioca con la storia, prendendo un po' dell'ambiente puritano delle persecuzioni delle streghe, creando in questo modo una sorta di «realtà parallela».

Jessica Spotwood, scrittrice originaria della Pensylvania, appassionata di teatro e di musica, nel suo «Wicked» gioca con la storia, prendendo un po' dell'ambiente puritano delle persecuzioni delle streghe, installandolo in un'atmosfera che ha qualcosa di ottocentesco e creando in questo modo una sorta di «realtà parallela».

Protagoniste del suo libro sono tre sorelle, Cate, Tess e Maura Cahill, tre adolescenti alla ricerca della propria identità e del proprio futuro, orfane di madre e con un padre malaticcio e distratto. Tutte e tre scoprono di saper compiere incantesimi, ma devono tenere le loro abilità nascoste per non farsi scoprire dalla «confraternita», una severa oligarchia che emargina le donne e i loro talenti, reali o fantastici come, appunto, la magia.

Il romanzo della Spotswood si inserisce in un filone molto di moda - anche se ormai un po' sfruttato - è un romanzo fantastico e insieme romantico, originale per le atmosfere, che rubano qualcosa a Jane Austen ma anche a Orwell (leggere libri in questo bizzarro mondo è considerato disdicevole anche se non del tutto vietato), per l'accurato tratteggio di personaggi e situazioni e per l'ambientazione fuori dal tempo. È il primo di una trilogia.

Wicked
Jessica Spotswood
Sperling & Kupfer
Pagine 321, euro 16,90

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