Bossetti a Brescia per i domiciliari - video
Tra pochi giorni la decisione del riesame

Ci vorranno alcuni giorni prima di conoscere la decisione del Tribunale della Libertà di Brescia presieduto dal giudice Michele Mocciola sulla richiesta degli arresti domiciliari per Massimo Bossetti.

Il carpentiere di Mapello ha presenziato all’udienza nella mattinata di martedì 26 gennaio e, pur potendo fare dichiarazioni spontanee, ha preferito restare in silenzio. Con lui gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini. I legali hanno rinnovato la richiesta degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico: si tratta della decima istanza.

Il ricorso è contro la decisione della Corte di Assise di Bergamo presentata prima di Natale e rifiutata sempre in quei giorni con motivazioni ormai note. Massimo Bossetti secondo la Corte deve infatti rimanere in carcere perché «esiste ancora il pericolo di reiterazione del reato».

«Abbiamo ribadito che secondo noi la sentenza della Corte d’Assise di Bergamo è carente di motivazioni» ha detto l’avvocato Claudio Salvagni al termine dell’udienza, durata mezz’ora. «La normativa propone un cambio epocale per applicare misure coercitive e lo abbiamo sottolineato» ha continuato Salvagni, che ha poi aggiunto: «Bossetti non ha parlato in aula ma confida nell’ accoglimento della richiesta. Processualmente stiamo assistendo ad un quadro accusatorio che si sta sgretolando sempre più».

Presente anche il pm Letizia Ruggeri: «Sulla custodia cautelare in carcere non c’è più nulla da discutere - ha tagliato corto il pubblico ministero -. C’è già un giudicato cautelare con la Corte di Cassazione che si è già pronunciata due volte».

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