Mamma e figlio disabile morti a Terno
Il fisioterapista: «Due cuori gentili»

I ricordi del fisioterapista che ha accudito Thomas Arrigoni per 20 anni: è stato lui a trovarlo senza vita insieme alla mamma Felicita Carminati.

Le due salme sono una a fianco dell’altra, mamma e figlio, composte nel salottino d’ingresso, al pianterreno della villetta dove abitavano, a Terno d’Isola, in via Casolini, 26: mamma Felicita Carminati, 71 anni, e il suo amatissimo e unico erede, Thomas Arrigoni, 44 anni. Insieme, uno vicino all’altro, entrambi ormai senza vita da ben più di 24 ore, li hanno trovati martedì 2 luglio in mattinata i vigili del fuoco e i carabinieri dopo l’allarme lanciato dal fisioterapista della Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) che seguiva Thomas, che dall’età di tre anni soffriva di una gravissima patologia degenerativa, la distrofia muscolare di Duchenne.

«Quando sono arrivato e ho visto che non mi rispondevano né mi aprivano ho avuto un brutto presentimento» racconta il fisioterapista Raniero Carrara. Da una finestra semiaperta ho visto il ventilatore che usava Thomas. Era staccato. E il dramma mi si è immediatamente parato davanti agli occhi: lui non poteva resistere molto tempo senza ventilatore».

«Una tragedia che lascia senza fiato – mormora il fisioterapista –. Ho conosciuto Thomas circa vent’anni fa e da allora, salvo brevi interruzioni, ho avuto il privilegio di essere il suo fisioterapista. In questa drammatica giornata ho ripercorso questi anni e mi sono sorpreso a considerare quanto fosse piacevole entrare due volte la settimana nella casa di Terno d’Isola con Thomas e la mamma; due persone accomunate da rara gentilezza e genuina cortesia che, pur essendo state pesantemente segnate dalla sofferenza, riuscivano a mantenere quella affabilità che mette a proprio agio le persone».

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