Da Calusco a Sotto il Monte
Bergamo lancia messaggi di pace

Tante le persone provenienti da tutta Italia che hanno camminato insieme nell’ultima notte dell’anno. A guidarle una croce, quella costruita con il legno di uno dei tanti barconi con cui i migranti attraversano il Mar Mediterraneo, seguendo il sogno di una nuova vita.

In testa al corteo lo striscione «Migranti e rifugiati: Uomini e donne in cerca di pace», tema della cinquantesima Marcia nazionale della Pace, promossa dal Movimento cattolico internazionale per la pace Pax Christi. Quattro tappe di un lungo cammino iniziato a Calusco d’Adda nel pomeriggio e concluso a Sotto il Monte con la Messa celebrata dal vescovo monsignor Francesco Beschi, in un’atmosfera silenziosa, ma anche commossa.

Numerosi gli uomini e le donne che hanno deciso di trascorrere il 31 dicembre non tra cenoni e feste, ma sulla strada, camminando, convinti che impegnarsi per la pace ha senso oggi come mezzo secolo fa. Il corteo si è snodato lungo quattro tappe da Calusco a Villa d’Adda, fino al paese natale di Papa Giovanni XXIII, un fiume umano illuminato dalle candele, ravvivato dai colori delle bandiere arcobaleno. Qualche gruppo lungo la strada intona un canto, altri una preghiera, molti preferiscono il silenzio. Una marcia sentita, commuovente, ricca di amore e intensa nel suo messaggio.

Su L’Eco di Bergamo del 2 gennaio tre pagine di approfondimento

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