«Adesso ho capito di tutto
quanto non ho bisogno»

Questo spazio è dedicato ai lettori che ci hanno scritto per condividere i loro sentimenti, i progetti nei momenti di isolamento forzato per combattere il coronavirus.

Questo spazio è dedicato ai lettori che ci hanno scritto per condividere i loro sentimenti, i progetti nei momenti di isolamento forzato per combattere il coronavirus.

Questa serrata ci sta regalando una primavera come non riavremo: con il silenzio di cieli senza aerei e la quiete di strade con pochissimi mezzi; il canto degli uccelli, il frinire dei grilli e il gracidare delle rane invece dei rumori dei motori, il profumo del glicine invece della puzza degli scarichi.

E soprattutto con l’aria pulita alla quale abbiamo diritto. Questo mi ha fatto capire quanto i nostri singoli comportamenti possano renderci la vita migliore. Ho capito che quel fine settimana al mese in aereo a Londra, Barcellona, Praga significa avvelenare l’ambiente a casa mia per gli altri 28 giorni.

Ho capito che bisogna dire no all’ampliamento dell’aereoporto di Orio, e chiedere anzi con forza la riduzione dei voli, sia di Orio che di quelli, ancor più futili, del volo a vela.

Ho capito che lavorare a casa, anche solo un giorno alla settimana, significa risparmiare il mio tempo, e non intasare il traffico a chi invece lo smart work non lo può fare.

Ho capito che bisogna usare l’auto con giudizio e solo quando davvero necessaria. Ho capito che tutti i supermercati si equivalgono e tanto vale, quindi, andare a quello più vicino a casa. Ho capito che è più economico fare la spesa a piedi nei negozi di vicinato, dove non esiste la tentazione del superfluo e si acquista solo il necessario.

E ho capito di quanto non ho davvero bisogno. 
Cristina Guercilena

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