«Anche i genitori
vorrebbero essere coccolati»

Questo spazio è dedicato ai lettori che ci hanno scritto per condividere i loro sentimenti, i progetti nei momenti di isolamento forzato per combattere il coronavirus.

Questo spazio è dedicato ai lettori che ci hanno scritto per condividere i loro sentimenti, i progetti nei momenti di isolamento forzato per combattere il coronavirus.

Continuiamo a pubblicare le vostre lettere e messaggi che ci inviate in questo periodo. Molte le riflessioni sul ruolo svolto dai genitori, spesso a casa per questa segregazione forzata, come nella lettera e nella poesia che pubblichiamo.

Questo mio pensiero è molto semplice e forse scontato. Ma ritengo sia doveroso.

Tra i tanti eroi, tantissimi, di ogni ceto sociale, estrazione culturale, professione, ambito e attitudine, tra i tanti eroi di ogni nostro paese, città, borgo, quartiere... ci sono anche loro, i genitori.

Quelli che in questi mesi sono diventati gli occhi, le mani e la voce degli insegnanti.

Quelli che sono diventati animatori, pagliacci, giocolieri, istruttori, psicologi, infermieri, narratori, artigiani, cuochi per i loro bambini.

Quelli che hanno messo in pratica la didattica a distanza inoltrata da maestri e professori, scaricando app, imparando ad usare google meet, a gestire videoconferenze, quelli che si stanno ripassando formule e regole imparate negli anni lontani della scuola e delle quali forse nemmeno più si ricordavano...

Quelli che ritagliano, stampano, assemblano, pinzano, fotocopiano («e se finisce la cartuccia del nero...?»).

Questo è il mio piccolo pensiero per tutti quei genitori che hanno due o tre figli in età diverse e scuole diverse, a cui devono impartire istruzioni diverse per svolgere compiti diversi.

Un figlio in ogni stanza. Pronti, alle postazioni!

E intanto devono sentire la nonna e il nonno se stanno bene... Medicine, spesa, cibo, manca questo, manca quello...

Per tutti quei genitori che alla fine della giornata devono coccolare e rassicurare quei loro figli speciali e fragili, anche se loro stessi vorrebbero essere coccolati e rassicurati. Loro stessi figli speciali e fragili.

Grazie genitori!

Questa poesia è per tutti voi:

Mani intrecciate

Mani intrecciate

in questi giorni

di scura tempesta,

mani intrecciate

a creare rami e foglie

per un nido di sguardi,

mani intrecciate

intorno a occhi lucenti di

domande,

smarriti,

spaesati.

Le mani

di una mamma e di

un papà

a far da corona e scudo

ai sogni di un bimbo

che attende la primavera

da dietro

i vetri di una stanza.

Mani che sorreggono

e scaldano,

accarezzano e rialzano...

mani che giocano,

scrivono,

impastano, insegnano,

indicano.

Mani grandi come ali,

a cui un bimbo

può afferrarsi

per raggiungere il cielo.

E volare alto,

nel cuore delle nuvole.

E volare alto,

senza paura di cadere.
Aurora Cantini,
poetessa di Aviatico

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