Virus simil Sars
Non c'è allarme

«Per ora non c'è allarme e la situazione sembra essere sotto controllo, anche se va seguita attentamente». Così il direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza, commenta il primo caso di decesso in Gran Bretagna - e sesto nel mondo - a causa del coronavirus «NcoV», virus simile alla Sars.

L'allarme era stato lanciato lo scorso settembre dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) dopo il contagio di alcuni uomini in Qatar colpiti da un virus del tutto sconosciuto. Il «NcoV» appartiene alla famiglia virale della Sars (Sindrome Acuta Respiratoria Severa), virus comparso in Cina nel 2002 e che ha ucciso circa un decimo delle 8 mila persone che l'hanno contratto in tutto il mondo. Sono simili i sintomi per le patologie derivate da entrambi i virus: febbre, tosse e difficoltà respiratorie.

«I casi registrati di infezione da Ncov - rileva Rezza - sono stati fino ad ora sporadici. Il paziente deceduto in Gb, che ha infettato anche i componenti della famiglia, rappresenta il primo caso di gruppo familiare colpito. Ciò dimostra che questo virus ha un grado di trasmissibilità da persona a persona, anche se sembrerebbe solo attraverso un contatto ravvicinato».

Infatti, precisa l'esperto, «il Ncov è presente già da diversi mesi in Medio Oriente, senza però aver fatto registrare una diffusione epidemica». Tuttavia, aggiunge, «potrebbero esserci casi di infezione asintomatica e la situazione va dunque attentamente monitorata».

Ad oggi, conferma Rezza, «in Italia non si è avuto alcun caso di infezione da Ncov», ma l'attenzione è alta: «La rete dei laboratori dell'Oms sull'influenza è stata allertata, compreso il laboratorio italiano dell'Iss che - conclude l'esperto - ha messo a punto una serie di test diagnostici da utilizzare in caso di necessità».

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