Con le «elettroniche»
i consumi a -55%

L'Istituto Superiore di Sanità, nel Rapporto annuale sul fumo 2012, ha denunciato che in Italia si vendono ogni anno circa 85 milioni di kg di sigarette e sono circa 10 milioni i fumatori italiani. In media ogni persona fuma circa 13 sigarette al giorno e nonostante la crisi più del 70% dei fumatori non ha limitato la spesa in sigarette. Solo il 4% si rivolge a medici esperti per smettere di fumare, evidenziando di non conoscere la funzione dei Centri Antifumo in ospedale. Sono dati presentati da Riccardo Polosa, direttore del Centro prevenzione e cura del Tabagismo del Policlinico «Vittorio Emanuele» di Catania, autore dell'unico studio clinico in Europa sulla sicurezza della sigaretta elettronica.

«La nicotina è una sostanza stimolante per il cervello che dà dipendenza, ma non è la causa di tumori o disturbi cardio circolatori che sono causati dalla combustione del tabacco nelle sigarette tradizionali - ha ricordato Polosa -. Quindi le sigarette elettroniche, pur contenendo nicotina che dà dipendenza, è un'alternativa molto meno dannosa alle sigarette tradizionali. Credo importante quindi invogliare i fumatori a smettere o passare a metodi a basso rischio per evitare il fumo di sigaretta».

«Le sigarette elettroniche - ha puntualizzato - vanno viste come uno strumento per la riduzione della dipendenza tabagica e la gestione della dipendenza da nicotina e sconsiglio pertanto l'utilizzo ai non fumatori e ai minori».

Sul tema dei divieti e della regolamentazione, di cui hanno recentemente discusso i ministri della Salute riuniti a Dublino, il direttore del Centro prevenzione e cura del Tabagismo di Catania ha aggiunto: «I divieti sul fumo sono importanti, e le sigarette elettroniche, pur generando vapore e non fumo devono essere usate in pubblico rispettando gli spazi comuni. Inoltre, ritengo che gli sforzi delle istituzioni debbano essere mirati non alla critica di un prodotto che sta dando ottimi risultati in tutto il mondo, ma alla sua regolamentazione al fine di tutelare gli utilizzatori».

Secondo l'ISS più del 7% dei fumatori ha provato le sigarette elettroniche. «I commercianti che registrano dati di vendita molto elevati e uno sviluppo esponenziale dichiarano che gli utilizzatori siano molti di più. Sarebbe importante capire quante persone le utilizzano regolarmente, quanti usano entrambe e quanti hanno così smesso di fumare. Lo studio pilota svolto in collaborazione tra LIAF Lega Italiana Antifumo e Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell'Università di Catania, ha mostrato che il 32,5% dei 40 partecipanti ha diminuito di almeno il 50% il numero di sigarette fumate al giorno, con una riduzione media da 25 a 6 sigarette tradizionali. Di questi, il 12,5% ha ridotto di almeno 80% l'uso delle sigarette tradizionali, con una diminuzione da 30 a 3 sigarette al giorno. Il 22,5% dei partecipanti, infine, risultava aver completamente eliminato l'uso delle sigarette tradizionali. Combinando il dato di riduzione con quello di completa cessazione, si registra una diminuzione complessiva nell'uso di sigarette pari al 55%».

Lo studio «Effetti delle sigarette elettroniche per la riduzione e cessazione della dipendenza tabagica: studio pilota prospettico a 6 mesi» ha monitorato la variazione delle abitudini di 40 fumatori, che non volevano smettere. Le sigarette elettroniche utilizzate per lo studio clinico sono Categoria E-Cigarette. Presto saranno pubblicati i risulatati dell'ampliamento di questo studio pilota, sviluppato dall'osservazione «di 300 fumatori non intenzionati a smettere, che hanno utilizzato sigarette elettroniche Categoria. I risultati, presentati in anteprima dal mio gruppo di lavoro al congresso annuale della SRNT a Boston, saranno pubblicati a breve. Posso anticipare che le previsioni molto positive dello studio pilota sono state ampiamente confermate». (ITALPRESS).

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