I pediatri:
«No al fai da te»

Attenzione agli integratori a base di piante medicinali: nei bambini è assolutamente sconsigliato il fai-da-te. Se infatti tali prodotti possono risultare efficaci per disturbi per cui non esiste un farmaco di riferimento, è necessario che vengano somministrati sotto controllo del pediatra. Ad affermarlo sono gli esperti riuniti al Congresso nazionale della Società italiana di pediatria.

È opinione diffusa che gli integratori a base di piante non possano far male in quanto «naturali». In realtà, avvertono i pediatri, «l'uso di prodotti erboristici per auto-prescrizione o su consiglio di operatori non qualificati non è privo di rischi. Al punto che lo stesso Istituto superiore di sanità ha attivato un sistema di segnalazione delle reazioni avverse».

Primo monito è di controllare il dosaggio: «Gli integratori sono considerati alimenti e non farmaci: pertanto non c'è alcun obbligo di inserire i foglietti illustrativi nè di riportare in etichetta la quantità di principio attivo contenuto. È dunque difficile capire qual è il dosaggio adeguato al peso», spiega la pediatra Vitalia Murgia, esperta di fitoterapia.

Ma quando possono essere utilizzati? Molti disturbi, aggiunge Murgia, «possono essere trattati con integratori fitoterapici, come rimedi per disturbi non troppo intensi, come infezioni respiratorie acute, disturbi del sonno, coliche gassose, colon irritabile, stipsi e diarrea. Quanto agli effetti avversi più frequenti ai prodotti naturali, questi sono ipersensibilità e allergie».

Tuttavia il sistema di sorveglianza Iss è «abbastanza rassicurante sul fenomeno delle intolleranze in quanto riporta, in un periodo di 5 anni - conclude la pediatra - 18 casi di sospetti eventi avversi con l'uso dei propoli, di cui 6 pediatrici, a fronte di un consumo molto diffuso di questa sostanza».

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