Sempre più giovani
i malati d'asma

In Italia vivono oltre 3 milioni di asmatici, il 6% della popolazione. Ma la malattia predilige i pazienti più fragili: i giovani. Tra loro l'incidenza, infatti, è pari al doppio ed è in continua crescita: è arrivata ormai al 10%. Si tratta di oltre 900mila bambini e ragazzi in tutto il Paese, 21mila nella sola provincia di Brescia.

«Sei su 10 faticano a seguire la terapia - spiega Sergio Pecorelli, Rettore dell'Università degli Studi di Brescia -. Di conseguenza, corrono un rischio decisamente maggiore di andare incontro a crisi respiratorie e di recarsi al pronto soccorso. Proprio per dare una mano a loro e alle famiglie, fin dal 2007 è operativo presso gli Spedali Civili il centro "Io e l'Asma", che propone un percorso diagnostico terapeutico educazionale (PDTE): insegniamo come riconoscere i sintomi della malattia e il corretto utilizzo dei farmaci, tramite schede informative, giochi e supporti multimediali (www.ioeasma.it). I risultati confermano che si sono praticamente azzerate le visite dal medico, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri».

Ma non solo: un altro traguardo fondamentale è la riduzione dell'utilizzo di medicinali giornalieri. Infatti, dall'avvio del percorso al terzo controllo, la percentuale di pazienti con asma controllata (con e senza terapia quotidiana) è aumentata dal 44 al 79%. Dato ribadito anche dopo 18 mesi di follow-up. Un bambino su 2, inoltre, non assumeva più alcun farmaco, senza effetti collaterali.

«Ma, proprio perchè non consideriamo ancora completo il percorso che serve realmente ai nostri assistiti e vogliamo occuparcene a 360 gradi, siamo partiti nel 2012 con l'esperienza internazionale 'Promozione della Salute nel modello Io e l'Asma attraverso l'Expanded Chronic Care Model' - aggiunge Sebastiano Guarnaccia, Responsabile del Laboratorio Clinico Pedagogico e Ricerca Biomedica/Centro 'Io e l'Asmà degli Spedali Civili di Brescia -. È un modello dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Significa prendere in carico bambini e ragazzi e inserirli nei percorsi diagnostico-terapeutici già consolidati, ma con l'innovazione di espanderli, personalizzarli e integrarli con percorsi di promozione della salute».

«Un progetto pilota in "real-life" mai realizzato in Italia - conclude Pecorelli -, condotto insieme all'Azienda Ospedaliera cittadina, che sta riscontrando consensi scientifici unanimi anche oltre oceano. La prevalenza dell'asma è in crescita, non solo a causa dei consueti fattori di rischio: acari, pollini, inquinamento, ecc. Assistiamo anche al fenomeno dell'aumento del fumo attivo, dell'alimentazione scorretta e del conseguente sovrappeso, della sedentarietà. Fenomeni spesso non valutati dal mondo accademico, ma presenti. Non solo. Spesso i pazienti, a causa della malattia cronica, vengono presi in giro e di conseguenza si innescano situazioni di ansia e depressione che rendono difficoltosa la vita di relazione. All'interno dei nostri percorsi di promozione siamo in grado di valutare anche questi parametri, tramite questionari e colloqui motivazionali». (ITALPRESS).

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