Covid-19, prove di normalità
ma «massima attenzione»

I consigli dell’esperto: la mascherina sempre e comunque e occhio a febbre, mal di gola, congiuntivite e disturbi al gusto.

Stiamo entrando in una nuova fase in cui il coronavirus non è debellato e con lui dovremo convivere. Sarà importante quindi acquisire nuove abitudini, senza dimenticare la sicurezza. Ne parliamo con Amidio Testa, responsabile di Medicina di Humanitas Gavazzeni, che dal 21 febbraio è impegnato in prima linea nell’emergenza.

Dottor Testa, questa nuova fase sarà segnata dall’uso delle mascherine. Che consigli dà?

«Per chi potrà tornare a lavorare, secondo le direttive del Governo, o che tornerà a spostarsi magari per riunirsi con famigliari da cui fino ad oggi è stato isolato, e chiunque esca di casa per uno spostamento dovrà usare la mascherina chirurgica. Per indossarla in modo efficace deve coprire naso e bocca, aderendo bene al viso grazie al ferretto sul bordo superiore che si sagoma su naso e zigomi. Evitare di toccarla in continuazione e avere l’accortezza di gettarla quando si inumidisce è altrettanto fondamentale. Chi ha parenti in casa con sintomi influenzali dovrà farla indossare al malato e usarla egli stesso. Con questo accorgimento faremo molto per prevenire un ritorno di contagi. E poi sarà importante mantenere le distanze: minimo un metro, anche in famiglia: oggi l’affetto va dimostrato senza abbracci e baci ed evitando gli assembramenti».

Quali consigli dà a chi tornerà a fare movimento?

«Chi era abituato a correre dovrà fare i conti con queste settimane di arresto o diminuzione dell’attività. È bene non chiedere troppo al proprio fisico, procedendo per gradi in modo da non stressare organi, muscoli, apparato scheletrico e sistema immunitario in maniera violenta».

Come distinguiamo l’affaticamento da «sedentarietà» da quello respiratorio da Covid?

«Capita a tante persone di avvertire affaticamento nel fare le rampe di scale, anche solo per andare a gettare i rifiuti. È un effetto della sedentarietà: anche chi non era solito praticare sport, si ritrova infiacchito dalle lunghe giornate trascorse in pochi metri quadrati. Allora è bene ricominciare da piccole cose, come fare le scale e un giro dell’isolato. È anche vero che l’affaticamento è uno dei segnali dell’infezione da Covid. Per avere un quadro un po’ più chiaro sulla propria salute, è possibile fare un semplice test da sforzo con saturimetro. Occorre misurare la saturazione a riposo - se è sotto i 95 è bene mantenersi controllati - e poi rifare la misurazione dopo aver percorso almeno 50 metri camminando ad andatura sostenuta. Se la saturazione scende di 2 o 3 punti, è bene contattare il medico di base».

Quali sintomi non dovremo sottovalutare nelle prossime settimane?

«Tosse, febbre, mal di gola, raffreddore e dolori articolari, disturbi del gusto e dell’olfatto, diarrea non giustificata. Un altro sintomo è la congiuntivite, anche se siamo nel pieno della stagione delle allergie e quindi potrebbe essere confuso, soprattutto se si presenta con un po’ di asma. I sintomi particolari delle allergie da pollini sono raffreddore con secrezioni acquose e forte lacrimazione, che invece non si presentano in caso di infezione da Covid-19. La congiuntivite e la tosse sono sintomi in comune tra il virus e le allergie, ma un fattore discriminante è la presenza di febbre, che manca nelle manifestazioni allergiche. Purtroppo abbiamo anche incontrato tanti casi con sintomi respiratori e niente febbre. Per questo diventa ancora più importante un costante esame del proprio stato di salute e, in caso di sintomi sospetti, l’isolamento domiciliare e dai propri parenti».

In caso di febbre, quale principio attivo è consigliato usare?

«Per quello che oggi sappiamo del virus, in caso di febbre e mal di gola è opportuno ricorrere al paracetamolo, senza superare i 3000 milligrammi al giorno. In ogni caso, è sempre bene confrontarsi con il medico di base anche per monitorare l’andamento delle manifestazioni sintomatologiche».

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